Arriva il venerdì pomeriggio e all’improvviso ti sovviene che ti rimangono solo due giorni per scrivere l’articolo che uscirà alle quattordici del lunedì. Scansioni mentalmente il tempo che hai: è pochissimo. Quella sera sei impegnato, hai un concerto che ti terrà fuori casa fino a notte inoltrata. Il sabato è tutto occupato: nonostante le pochissime ore di sonno a tua disposizione dovrai essere in piedi alle sei, e passerai la giornata a Benevento, con il rientro previsto a Termini alle ore ventidue e venti. La domenica idem, soltanto che la tua destinazione è Ladispoli, per la tradizionale immersione nel folklore della celeberrima Sagra del carciofo. Il lunedì mattina invece sarai in università. Hai i minuti contati e, cosa peggiore, il vuoto pneumatico in testa riguardo l’argomento da trattare.
Di corsa accendi il computer e dai uno sguardo alle ultime notizie: proseguono le consultazioni al Quirinale per portare un inquilino a Palazzo Chigi, ma tu sei ancora troppo scottato dalle ultime elezioni per parlare di politica in maniera più o meno seria; la notizia del murales con Berlusconi, Di Maio e Salvini al posto dei bari di Caravaggio ti affascina, ma non pensi di riuscire a scrivere più di una decina di righe a riguardo; la questione siriana merita di essere trattata ma non sai se il poco tempo a disposizione ti permetterà di parlarne nella dovuta maniera, e inoltre il periodo di picco minimo della tua autostima ti fa sospettare delle tue competenze in tema di geopolitica; la settimana calcistica ha portato all’eliminazione di Juventus e Lazio dalle coppe europee e al passaggio alle semifinali di Champions League della Roma, ma tu sei troppo di parte e sai bene che il risultato del tuo articolo sarebbe nient’altro che un pomposo e prosopopeico panegirico della leggendaria impresa giallorossa (visto?).
Pensi all’ultimo libro che hai letto, e del quale magari potresti fare una recensione. È “Gli sdraiati” di Michele Serra. Perfetto! La recente uscita del film tratto dal romanzo con protagonista Claudio Bisio ti garantisce anche un minimo di attenzione ancora accesa da parte del pubblico sull’argomento. Lo sfogli nuovamente per cercare ispirazione, un punto di partenza, un frammento di citazione dal quale partire per sviluppare un articolo. Guardi l’orologio: sono le tre e mezza, dannazione! Ti sei scordato delle ripetizioni!
Risali su casa dopo due ore circa, e cerchi di riprendere il filo del discorso. Tutto inutile: quel briciolo di idea che avevi cercato di produrre è scivolata via tra le due dita come sabbia troppo sottile, e riprenderlo è impossibile. Chiudi “Gli sdraiati” e per solidarietà al titolo ti sdrai sul letto, sperando di leggere tra le venature del legno dell’armadio la soluzione, neanche fosse un pentagramma con su scritte le note di una melodia. Ovviamente lo spartito è vuoto.
Pensando alla musica ti viene in mente che potresti scrivere riguardo un cantante: lo hai già fatto con Scatman John e con PSY, ed è stato un discreto successo. Purtroppo anche in questo caso la sorte ti è avversa: negli ultimi sette giorni sei rimasto fossilizzato alla settimana precedente, e ogni tanto ti sorprendi ancora con una certa vergogna a canticchiare il Gangnam Style.
Ti fai un po’ schifo, e decidi di parlare proprio di quello! Ti convinci che non ci sia altra soluzione se non quella di produrre una sorta di metanarrazione, un qualcosa a metà tra un diario e una bestemmia alla memoria di Italo Calvino. Batti freneticamente con le dita sulla tastiera fino a produrre una certa quantità di concetti, sufficienti a sfangare un’altra settimana. Arrivato alla lunghezza di una pagina circa ti fermi, correggi le sviste di battitura e aggiungi un titolo accattivante che invogli i lettori ad aprire l’articolo.
Adesso ti manca solo una cosa: una citazione da estrapolare per utilizzarla come descrizione del post su Facebook, che sia abbastanza esaustiva da spiegare il contenuto dell’articolo ma altrettanto criptica da convincere il lettore a leggerlo.
Apri il sito, salvi quello che svergognatamente ti ostini a definire “articolo” in bozze e lo salvi, attendendo il momento giusto per pubblicarlo.
Un altro lunedì è andato, ma per il prossimo che ti inventerai?
Davvero svergognato! 😀
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