Tutti noi abbiamo un nostro gruppo di amici di vecchia data, di colleghi o compagni dell’università con i quali siamo molto vicini e con i quali, delle volte, capita di discutere. Alcuni gruppi possono essere eccessivamente larghi, composti da una ventina di persone; in quel caso risulta difficile trovare il modo di mettere d’accordo tutti su qualsiasi questione. Naturalmente è più semplice rapportarsi con comitive più ristrette, al più di sette o otto persone.
Immaginiamo un gruppo di otto amici. Compagni di vecchia data che negli anni hanno visto passare tanta acqua sotto i ponti, tra discussioni, incomprensioni, ma anche attraverso momenti di collaborazione e vicinanza. Questa comitiva non si riunisce spesso, essendo un gruppo di persone molto indaffarato, dove ognuno è spesso pieno di impegni. Ciò nonostante, riescono ad organizzare un viaggio ogni anno, in un posto sempre diverso, per vedersi e parlare, lavorare sui loro rapporti e discutere apertamente su cosa vorrebbero dai rapporti con gli altri e su come migliorare le loro molteplici relazioni espresse sotto forma di questa particolare comitiva.
Purtroppo, i rapporti e le persone risultano complessi, indistricabili nei loro molteplici atteggiamenti. Gli scontri sono inevitabili e i comportamenti tenuti da qualcuno possono risultare dannosi per la sanità della compagnia.
Pensiamo all’eventualità che una persona in questa comitiva cominci a comportarsi in maniera arrogante e poco piacevole. Sia sbruffone e scortese verso tutti, anche ai limiti della violenza. Definiremo l’elemento in questione V. I comportamenti di V sono poco sopportabili ma si prova in ogni caso a trovare un confronto aperto. Un giorno però capita che V attacchi una comune conoscente della comitiva, esterna ad essa, con la quale arriva ad un conflitto fisico, che sfocia in abuso in tutto e per tutto. Definiremo la conoscente come C. Al fronte di questa esplosione di violenza, gli altri membri della comitiva decidono di cacciare V dal gruppo e di escluderlo dai loro viaggi annuali, dal momento egli non sembri più rispettare le regole di serena convivenza all’interno della comitiva. La compagnia si riduce così a sette persone, le quali decidono di continuare le loro riunioni e il loro lavoro sul rapporto di gruppo senza V.
Dopo qualche tempo, anche D, altro storico membro della compagnia, comincia a comportarsi in maniera strana. In realtà non è violento come V, il quale ha sempre avuto problemi a relazionarsi con gli altri, ma i suoi comportamenti sono divenuti un po’ altezzosi nell’ultimo periodo. Comunica più spesso apertamente di non aver bisogno di nessuno all’interno della compagnia e sottolinea come lui sia il più virile e il più coraggioso di tutti. A volte dimostra un eccessivo disprezzo per ragazzi di altre compagnie.
Normalmente i ragazzi si aiutano tra di loro e, laddove necessario, essendo amici, si scambiano favori senza chiedere nulla in cambio, o magari ad un prezzo non eccessivamente alto e vantaggioso per tutti. D ha recentemente deciso che i suoi favori verso gli altri membri della compagnia necessitino di un compenso più alto; egli ha oggettivamente molte buone qualità e capacità che sono state utili al gruppo nel corso del tempo e per questo ritiene che i suoi favori valgano più di quelli degli altri. Al che, anche gli altri hanno cominciato a chiedere molto di più a D per i favori concessigli, specialmente J, vicino di casa di D. Per rispondere a ciò, D ha deciso di alzare ancora di più il compenso dei suoi favori verso J, alimentando una maggiore tensione tra i due.
In tutto ciò, D sta avendo parecchi problemi con un altro ragazzo esterno, K. Anche quest’ultimo è un elemento problematico, il quale più volte si è guadagnato le inimicizie dell’intera comitiva, minacciando alcuni membri e creando problemi a diversi amici e conoscenti. Anche lui, come D, afferma il suo ruolo di virilità e di estrema forza predominante sugli altri. D e K, per il loro temperamento, sono arrivati spesso ad insulti e minacce, come può capitare in questo tipo di situazioni tra ragazzi. La tensione sembrava essere arrivata ad un punto critico, quando un loro amico comune amico interno al gruppo dei sette, S, ha deciso di fare da mediatore ed organizzare un incontro tra le due teste calde. Non si è sicuri sulla possibilità per questo incontro di aver luogo, per via dei cambi di posizione delle due parti. In ogni caso, D e K hanno apparentemente deciso di incontrarsi dopo il viaggio dei sette per chiarire i loro punti di vista, con estremo piacere del pacato e neutrale S.
Nonostante un clima talvolta di tensione, il gruppo ha lo stesso organizzato il proprio incontro internazionale, questa volta in Canada, a Charlevoix, per continuare a parlare dei loro rapporti e, eventualmente, inserire nella discussione anche il comportamento di D verso gli altri suoi compagni.
Proprio durante questo incontro, cosciente di esser passabile di rimprovero e attacco da parte del gruppo, D prende in mano la situazione e decide di mettere sul tavolo la possibilità di far rientrare V all’interno del gruppo. D e V hanno recentemente trovato il modo di riappianare le loro divergenze, e D ritiene che far rientrare V all’interno del gruppo possa aiutarlo a trovare un appoggio solido e di grande utilità nelle future discussioni. Gli altri ragazzi sono contrari al rientro del vecchio compagno, specialmente A ed E, due ragazzi molto di spicco all’interno del gruppo, che ritengono questa esclusione sia necessaria e debba persistere.
A, E, e G, in realtà al momento hanno anche parecchi problemi con T. Questi quattro ragazzi dei sette sono da anni parte di un’altra compagnia, un gruppo di 28 ragazzi che abitano tutti nella stessa zona. Da qualche mese T ha detto di non voler più far parte del gruppo dei 28 perché ritiene di voler conoscere e dialogare con altre persone e che le politiche del gruppo in questione siano troppo soffocanti per lei. A, E, e G hanno mantenuto saldi i rapporti con T e il dialogo tra di loro continua, ma la tensione in realtà rimane alta ed è possibile che porti alla luce altre problematiche in questo soggiorno canadese. Tra l’altro, da pochi giorni G ha qualche problema in famiglia e il suo apporto alla discussione dei sette potrebbe essere reso difficoltoso e poco incisivo da questa sua situazione. Tutto ciò ha creato non poche difficoltà ad un ragazzo timido e che spesso si sente preso poco in considerazione dai suoi amici.
A conclusione di ciò, questo viaggio in Canada dei sette compagni apparirebbe presentarsi come un’esperienza tutt’altro che piacevole e rilassata.
La speranza è che si risolva con degli accordi di serena collaborazione e pacifica convivenza tra cari vecchi amici.
La paura è che sfoci in un soggiorno di litigate, incomprensioni, e contrasti che potrebbero peggiorare il rapporto tra i membri della comitiva.
D’altro canto, si tratta solo di un confronto tra sette persone che parlano tra di loro per risolvere alcune divergenze personali, nulla di che, eh. A tutti noi capita di averne.
Sarebbe sicuramente più preoccupante se fosse un incontro che dettasse le condizioni di vita personali, sociali, ed economiche di milioni di persone in tutto il mondo. Uno dei tanti incontri che detteranno le politiche internazionali e macroeconomiche dei prossimi anni.
Sarebbe, in quel caso, un gran casino.
Bibliografia:
https://www.nytimes.com/aponline/2018/06/08/us/politics/ap-us-trump-g-what-2nd-ld-writethru.html
http://www.repubblica.it/esteri/2018/06/08/news/g7_rottura_trump_macron_trudeau-198459920/