Il tradimento delle immagini

“I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare.”

(René Magritte)

René Magritte, nato a Lessing in Belgio nel 1898, è uno dei maggiori esponenti dell’arte surrealista, movimento nato negli anni venti del novecento che indaga, rifacendosi agli studi compiuti dallo psicanalista e filosofo austriaco Sigmund Freud, in modo particolare il mondo dell’inconscio e dei sogni. Tuttavia, pur rientrando in questo gruppo di artisti, Magritte decide di prendere in considerazione la proposta surrealista da un punto di vista insolito: egli esplora e analizza i sentimenti di spaesamento dell’esistenza umana generati dai misteri del mondo della veglia  ma anche i meccanismi di convenzione e illusione che permeano e regolano la vita di tutti i giorni.

Conosciuto soprattutto per i suoi giochi di parole, come per esempio il celebre quadro “ il tradimento delle immagini” altrimenti conosciuto “ceci n’est pas une pipe”, l’artista belga è un uomo comune ma allo stesso tempo fuori dagli schemi; non è ricordato per uno stile di vita straordinario ma piuttosto il suo nome ha la particolare capacità di ricollegarsi direttamente alle sue opere. Ciò che conta non è il personaggio, seppur vulcanico e sempre ricco di idee, ma il suo operato.

magritte_pipe

Lo scacco matto che gioca all’osservatore nei suoi quadri è incredibile: non ci si stanca mai di scrutare ed esaminare i dipinti di questo artista alla ricerca di una spiegazione logica che però non viene e non essere fornita. Dunque, Magritte ci mette di fronte, provocandoci alquanto, ad enigmi irrisolvibili in grado di destare un continuo stupore. La particolarità, tuttavia, è che i quadri sono realizzati in modo estremamente razionale, non sono dominati dal caos, ma da un senso di ordine quasi maniacale. I colori utilizzati sono omogenei e tranquilli non accesi e forti. L’artista non intende stupirci con un disegno particolare, come tende a fare il suo celebre collega surrealista Salvador Dalí, ma provoca un senso di spaesamento attraverso il significato latente che si cela nelle sue opere. Di fatto la sua è una pittura volutamente semplice, tuttavia questa mediocrità stilistica è proprio il tratto che lo contraddistingue.

Grazie anche all’analisi dei quadri dell’italiano Giorgio De Chirico, Magritte elabora una tecnica che è in grado di mettere a nudo l’anima dell’osservatore, di fargli crollare il tempio delle  certezze e delle conoscenze ma anche di far riflettere sul significato dell’esistenza, generando in modo tale diversi interrogativi: è davvero tutta un’ illusione? Indossiamo delle maschere per mettere in scena gli atti della nostra vita? Ma soprattutto, chi stabilisce qual è la realtà? Ed è così che si concepisce un nuovo modo di intendere la pittura, come elemento di meta-narrazione e strumento di analisi della  percezione della realtà, questo è il frutto del geniale lavoro di René Magritte.

Giorgia Nicchiarelli

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