Trick or Threat

Nella giornata del 27 ottobre, in Pennsylvania, nella sinagoga di Pittsburgh alle 9:45, Robert Bowers, americano di 46 anni, ha aperto il fuoco contro i membri della comunità ebraica al grido di “gli ebrei devono morire tutti”. L’uomo, eufemisticamente simpatizzante di destra, ha adesso sulla sua testa 29 capi d’accusa, tra cui crimine d’odio. Il bilancio è di undici morti per quello che è stato definito come uno dei più sanguinosi attacchi contro la comunità ebraica nella storia americana.

Di seguito le undici vittime:

  • Joyce Fienberg, 75
  • Richard Gottfried, 65
  • Rose Mallinger, 97
  • Jerry Rabinowitz, 66
  • Cecil Rosenthal, 59
  • David Rosenthal, 54, fratello di Cecil
  • Bernice Simon, 84
  • Sylvan Simon, 86, marito di Bernice
  • Daniel Stein, 71
  • Melvin Wax, 88
  • Irving Younger, 69

 

C’era un allenatore di baseball, un insegnante, un medico, un dentista, chi aiutava gli adulti con disabilità e semplicemente chi si recava in sinagoga regolarmente per partecipare attivamente al benessere di questa piccola comunità. Tutte le vittime sono comprese tra i 54 e i 97 anni. Nulla di anomalo rispetto a qualsiasi tipo di comunità di un quartiere o paese americano, tranne la differenza di religione: tanto è bastato in ogni caso per portare un uomo a compiere un attacco di violenza e odio contro queste persone.

Nella giornata del 30 ottobre una folla di migliaia di persone si è riunita per marciare nel quartiere di Squirrel Hill, luogo del massacro, per rendere omaggio alle vittime e manifestare contro un clima di odio che è continuato a perpetrare in tutto il Paese. Ciò che ha aumentato l’enfasi della protesta ed ha attirato maggiormente l’attenzione dei manifestanti è stata soprattutto la visita del presidente Trump alla sinagoga per porgere omaggio alla vittime. Accolti dal rabbino, lui e la First Lady hanno visitato la sinagoga Tree of Life omaggiando le vittime con dei fiori e una targa commemorativa. Nelle successive dichiarazioni, Donald ha dichiarato sia necessario “rafforzare le leggi sulla pena di morte”, pena che adesso cade come una pesante possibilità per l’autore dell’attacco.

Centinaia di cartelli mostravano la riluttanza della popolazione ad accettare la visita del Presidente, per via della sua palese incapacità di denunciare apertamente gli esponenti suprematisti e di stampo neonazista che stanno ricevendo sempre più attenzione da parte dei mass media.

Secondo l’ultimo rapporto del Centro dell’Estremismo dell’Anti Defamation League, la più grande associazione non governativa di origine ebraica per la difesa di diritti civili e umani, gli omicidi da parte di suprematisti bianchi sono più che raddoppiati nel 2017.

Il numero supera di gran lunga gli omicidi commessi da estremisti islamici e ciò rende il 2017 il quinto anno più mortale mai registrato per la violenza legata all’estremismo dal 1970.

L’orrore dell’estremismo di destra ha attirato l’attenzione della stampa internazionale nell’agosto 2017, quando più di mille suprematisti bianchi hanno tenuto una grande manifestazione a Charlottesville, in Virginia.”

(The Post Internazionale)

Tra i cartelli e le urla contro il Presidente, denuncianti il clima d’odio e diffidenza, ciò che risalta di più è un cartello citante la frase “Words Count” (Le parole contano). Perché principalmente si tratta di questo. Si tratta del ruolo del Presidente degli Stati Uniti d’America e della potenza mediatica che le sue dichiarazioni e i suoi gesti, colloquiali ma ancora intrinsechi di autorevolezza, hanno poi sulla popolazione alla ricerca di consenso per le proprie azioni. E se il Presidente alimenta l’odio, il razzismo, la diffidenza e la supremazia della popolazione bianca americana non possiamo non aspettarci conseguenze.

1President Hate is not welcome in our state”.
Fonte: BBC News

In tutto ciò, il 6 novembre si terranno le elezioni di metà mandato per il voto ai membri del Congresso e dare un giudizio ai primi due anni dell’amministrazione Trump, oltre a capire il percorso che l’America e i suoi cittadini vogliono intraprendere nel prossimo futuro.

“Alle elezioni di metà mandato proprio il Congresso si rinnova quasi completamente: si vota per eleggere tutti i 435 membri della Camera dei Rappresentanti, il cui mandato quindi dura solo due anni, e circa un terzo dei 100 membri del Senato, in questo caso 35. Sia la Camera che il Senato oggi sono controllati dal Partito Repubblicano, che governa anche alla Casa Bianca: una circostanza piuttosto rara nella politica statunitense, che potrebbe svanire dopo il 6 novembre.” (Il Post)

Noi oggi intanto aspettiamo, accendiamo l’ennesima candela accanto alla zucca e ci divertiamo ad indossare le maschere di Trump, spaventando i vicini, prendendola alla leggera, e ridendo di uno scherzo che alla fine sembra essere durato anche troppo.

Matteo Caruso


Sitografia:

https://www.ilsussidiario.net/news/esteri/2018/10/27/pittsburgh-sparatoria-alla-sinagoga-almeno-7-morti-ultime-notizie-feriti-due-agenti-aggressore-in-fuga/846290/

https://www.theguardian.com/us-news/2018/oct/30/thousand-march-remember-pittsburgh-shooting-victims-oppose-trump

https://www.nytimes.com/2018/10/30/us/funerals-synagoguge-shooting-jewish.html?action=click&module=Top%20Stories&pgtype=Homepage

https://www.bbc.com/news/world-us-canada-46011267

https://www.tpi.it/2018/04/12/suprematisti-bianchi-stati-uniti-preoccupante-ascesa/

https://www.ilpost.it/2018/10/27/guida-elezioni-stati-uniti-meta-mandato/

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