Un messaggio ovale

Hai dieci minuti. Scegli che cosa dire a tutto il tuo Paese, ad un’intera Nazione. Puoi scegliere di mandare un messaggio di qualsiasi tipo, di parlare di qualsiasi cosa: tutti coloro sintonizzati sulla televisione potranno vederti, a prescindere dal canale sul quale si trovano. Hai modo di entrare nelle case delle persone in un modo intimo, colloquiale e vicino a chi in verità si trova più lontano. Ma tutte quelle persone in realtà si sentono di entrare un po’ anche nella tua vita privata. Sei nel tuo ufficio, nell’ufficio dove lavori ogni giorno per il bene di ogni cittadino, in un luogo che è considerabile tuo solamente ma che oggi viene messo lì per tutti. La stanza dell’uomo a capo della Nazione più potente al mondo aperta a tutti, come se tutti ci potessero entrare senza neanche bussare, con le foto di famiglia sullo sfondo. Non ci può essere modo migliore per stabilire un colloquio, uno scambio di informazioni di estrema rilevanza che serve ad avvertire e tranquillizzare tutti: c’è un’emergenza ma ci sono qui io per voi a risolverla. Ma se fossi io l’emergenza?

 

“Si tratta di un’emergenza umanitaria e di sicurezza”

Il governo americano è bloccato (shutdown) da oramai 19 giorni per la mancata approvazione della legge di bilancio dal 22 dicembre e ancora non firmata dal Presidente. La chiusura colpisce più di 800’000 lavoratori pubblici in nove dipartimenti differenti assieme a diverse agenzie federali, tra cui i dipartimenti di Agricoltura, Sanità, Giustizia, Commercio, Sviluppo urbano, degli Interni e del Tesoro. Alcuni dipendenti federali considerati come essenziali sono costretti a lavorare senza retribuzione mentre altri sono stati sospesi temporaneamente. I servizi vengono rallentati o bloccati, dal Servizio di Reddito Interno (Internal Revenue Service) all’ufficio Immigrazione, il quale aveva già una situazione di estremo rallentamento. Per via della chiusura temporanea del governo ha chiuso lo zoo di Washington DC. Un membro di una tribù di nativi americani ha perso la vita per via dell’inefficienza dei servizi di emergenza che non hanno avuto modo di muoversi in tempo per le strade bloccate dalla nave e non liberate dai servizi federali fuori uso.

Tutto ciò continuerà a rimanere invariato o a peggiorare fintanto che il Presidente non deciderà di firmare il documento d’approvazione della legge di bilancio. La legge non è stata approvata alla sua scadenza, dovuta il 21 dicembre 2018, perché Donald Trump si è rifiutato di firmare il testo senza che in esso fossero inclusi i fondi, per l’ammontare di cinque milioni di dollari, dedicati alla costruzione del muro al confine con il Messico. I democratici si sono categoricamente rifiutati di accettare la proposta del Presidente impedendo che tale cifra fosse inserita all’interno del documento. Stallo.

Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo, non è questa l’emergenza che il Presidente Trump ha voluto annunciare nel messaggio dallo Studio Ovale.

L’emergenza è e rimane l’immigrazione irregolare di milioni di persone provenienti dal Centro e Sud America che portano con loro droga, violenza, e criminalità. L’emergenza sono persone che scappano dalla miseria della condizione dei Paesi in via di sviluppo dell’America Latina verso il paradiso del sogno americano. Secondo il Presidente Trump il muro si ripagherà praticamente da solo” considerando che, secondo quanto dichiarato, il costo delle droghe illegali è di circa 500 milioni di dollari. Nonostante egli rimanga fermo sulla cifra di 5.7 milioni di dollari, si ritiene disposto ad accettare un barriera di metallo invece di un muro reale.

“Com’è umano lei”

I democratici Nancy Pelosi e Chuck Schumer, rispettivamente a capo di Camera e Senato, hanno intanto risposto a Donald Trump con un video messaggio chiedendo al Presidente il ripristino dei servizi tramite l’approvazione della legge di bilancio. “Smetta di tenere in ostaggio il Paese”.

La risposta del capo di stato è rimasta invariata: “Non è immorale il Muro come dice l’opposizione, l’unica cosa immorale sono i politici che non fanno nulla e lasciano morire vittime innocenti”. Il confine meridionale rimane un “oleodotto delle droghe”. Alla fine, la situazione non è diversa da “quei politici che attorno alle loro case hanno alti muri di cinta non perché odiano chi sta fuori, ma perché amano chi sta dentro”.

Per questo amore di coloro dentro il confine il governo degli Stati Uniti d’America ha smesso di funzionare come una qualsiasi piccola impresa con problemi di gestione interna.

Lo strumento del messaggio dallo Studio Ovale ha avuto un impatto di grande rilevanza dalla metà dello scorso secolo trovando però una diminuzione del suo utilizzo a partire dagli anni ’90 e con l’avvento di alternativi mezzi di comunicazione. Il Presidente Nixon al tempo usò questo strumento ben ventidue volte. George W. Bush parlò l’11 settembre 2001. Il Presidente Obama ha utilizzato lo strumento per dichiarare la dispersione di un carico d’olio nel Golfo del Messico e per annunciare la fine della missione americana in Iraq. Trump ha annunciato l’emergenza della immigrazione dal Messico della quale si discute da mesi e per la quale aveva già dichiarato di voler costruire un muro da far pagare ai messicani.

Laddove c’era bisogno di unità, il Presidente ha lanciato un messaggio di odio e divisione. L’intero messaggio “si basa sulla paura, non sui fatti”.

Hai dieci minuti. Scegli che cosa dire a tutto il tuo Paese, ad un’intera Nazione. Puoi scegliere di mandare un messaggio di qualsiasi tipo, di parlare di qualsiasi cosa. Pensa a quanto è facile mandare tutto all’aria, quanto è facile creare caos e disordine. Ci sono poche situazioni immaginabili nelle quali si può pensare di fare peggio di quanto detto dal Presidente Trump.

Ma poche, eh.

“Giusto. Vediamo di riuscire a mantenere la rotta lasciando tutti solo profondamente turbati, niente panico. Pochissimi Presidenti hanno dovuto affrontare una crisi come questa. Mi chiedo cosa avrebbe fatto il Presidente Nielsen”

https://www.youtube.com/watch?v=3dWJe8sGw44

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Fonte: E! News

Matteo Caruso


Sitografia:

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