Qual è la vera Inter?

La prestazione di domenica sera dell’Inter nella partita contro la Lazio ha messo in mostra tutti i difetti del club meneghino, legati più alla fase di possesso che a quella di ripiegamento. Malgrado il dominio nel possesso palla sia stato favorevole la squadra non è riuscita a capitalizzare la poche palle gol concesse dai capitolini.

Chiaramente l’assenza di una punta di ruolo fra i giocatori a disposizione non ha facilitato il compito di Spalletti.

Non essendo disponibili Icardi e Lautaro Martinez, il ruolo di centravanti è stato affidato a Keità Baldè, che in carriera ha quasi sempre giocato come esterno offensivo. In realtà Keità aveva già ricoperto il ruolo di punta centrale, durante la sua ultima stagione alla Lazio, seppur interpretandolo in maniera diametralmente diversa rispetto agli altri attaccanti a disposizione di Spalletti.

Un giocatore come Keità infatti predilige un lavoro legato all’attacco della profondità. Ciò però non è mai accaduto nel corso della partita per svariati motivi, ma principalmente perché la Lazio non ha mai concesso campo all’Inter. Il vantaggio arrivato dopo solo 12 minuti ha permesso alla retroguardia biancoceleste di non doversi mai scoprire più del dovuto, senza così concedere ripartenze agli avversari. Purtroppo però l’Inter non è riuscita a sfruttare le caratteristiche del senegalese, che non è riuscito ad impattare nessuno dei numerosissimi cross messi in mezzo dagli esterni.

L’incapacità dei giocatori di Spalletti a sviluppare il gioco è evidente a tutti da qualche mese a questa parte, ma le vittorie contro la Spal e quella nel derby con il Milan avevano ridato vita ad un’ambiente che appena una settimana dopo ha dovuto fare i conti con la realtà.

Nonostante il 60% di possesso palla gli attacchi in zona centrale sono stati solo 11 rispetto ai 74 nati dalle fasce (36 da destra e 38 da sinistra). L’utilizzo di Borja Valero come trequartista non ha dato i frutti sperati e anzi ha solo rallentato lo sviluppo delle azioni interiste. L’ingresso di Nainggolan ha dato un po’ di imprevedibilità in più ma non è stato in grado di dare la svolta ad una partita bloccata.

Di contro, la partita giocata contro il Milan aveva messo in evidenza gli aspetti migliori del gioco nerazzurro, come gli inserimenti di Vecino, che inizia l’azione del primo gol e la finalizza con un tap-in sotto porta, o la qualità di Politano che prima serve l’assist per il gol di De Vrij e poi guadagna il rigore del 1-3.  La scarsa continuità della squadra fa porre a tutti la stessa domanda: qual è la vera Inter? La squadra lenta e impacciata vista con la Lazio o quella aggressiva e arrembante vista nel derby?

Nel turno infrasettimanale l’inter avrà la possibilità di rilanciarsi contro il Genoa di Prandelli. In campo si rivedrà finalmente Icardi ma ciò non può far star tranquillo Spalletti, che vedrà la sua squadra dover affrontare una squadra con caratteristiche quasi opposte a quella della Lazio. Infatti se il Genoa dovesse scendere in campo con un 4-4-2 le fasce sarebbero a dir poco intasate dai giocatori in maglia rossoblu.

Se così dovesse essere l’Inter dovrà necessariamente sviluppare il gioco per vie centrali per creare pericoli alla porta difesa da Radu, senza però rinunciare ai traversoni in area di rigore alla ricerca della testa del ritrovato (ex)capitano.

Enrico Izzo

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