Passi
Svuotati in una scarpa
Che calza il piede
E nel mentre gli sfugge,
Per quei doppi nodi mancati
Che non imparo ad allacciare
Visti sulle paia di tutti.
I vani tentativi malriusciti
Di camminare saldo a terra
Si rivelano effimere illusioni,
E le stringhe appena strette
-Disfatte durante il passaggio-
Sbattono appassite
Sul marciapiede a penzoloni.
Per fingermi adatto
Le infilo
– impregnate d’acqua piovana –
Ai lati della fodera
Giù
Tra la pianta e la soletta,
Il prezzo da pagare consiste
Nel dover andare piano
E veder gli altri andare di fretta.
Il laccio sciolto è al sicuro
Dalla superficie, ma nell’intimo
Del cammino recrimina ogni metro
La sua mancanza,
Quando rincaso e levo la scarpa
Essa sembra s’allarghi
Diventando la mia stanza.