C’è un fotografo parigino che sogna di diventare il nuovo Larry Clark. L’estetica delle sue fotografie, e i mondi che ritrae, sono la versione europea dei ragazzi selvatici che il regista di Tulsa ha lungamente raccontato nei suoi lavori.
Questo fotografo si chiama David Ledoux, e viaggia per il mondo alla ricerca di una gioventù bruciata, da descrivere con scatti in bianco e nero e pellicole da 35mm. Ledoux vanta prestigiose collaborazioni con magazine, quali VICE, GQ o Dazed, modelli del calibro di Lukas Ionesco, o brand come Volcom.
Il suo lavoro si è svolto in giro per il mondo, in esplorazione dei luoghi più selvaggi delle coste australiane e del Sud Africa, ma i posti che sembra aver attirato maggiormente la sua attenzione sono le spiagge del Sud-ovest della Francia. Nella regione della Nouvelle-Aquitaine, David Ledoux ha infatti trascorso un lungo periodo insieme alla comunità di surfisti che affolla questo eden tutto l’anno e ha raccontato, nel suo lavoro “Surf’s Up”, questo mondo dall’interno. Il fascino che questa sottocultura esercita sul fotografo francese, traspare dalla sua abilità di descrivere con un solo scatto tutto quello che fa parte di questo micro-cosmo.
Questi outsider della costa francese sono ritratti nel loro elemento naturale, e nella più classica delle pose, con le tavole sotto il braccio. Ma è negli scatti che descrivono l’attesa dell’onda perfetta o la ricerca di uno spot adatto, che traspare la vera e propria anima di questa comunità.
Ledoux vuole rappresentare questi ragazzi dai capelli lunghi e i calzini alti come parte di una “crew” esclusiva, con un’identità fortemente radicata dalle spiagge di Hossegor a quelle di Saint- Jean de Luz.
Quello che emerge dalle sue fotografie old school è, in sintesi, una versione costiera degli skater parigini protagonisti di “The Smell of Us” di Larry Clark; opera che rappresenta l’anello di congiunzione tra l’artista americano e Ledoux.