Il periodo natalizio… un periodo felice, pieno di gioia, in cui ci si riempie di cibo e durante il quale si ricevono i regali. Un periodo che ha come simbolo una versione pacioccona di San Nicola, sempre sorridente e solare e che dispensa doni ai bambini. Come potrebbe questa parte dell’anno avere qualcosa di negativo? … E se invece nascondesse un lato oscuro?
Tra le Alpi austriache e bavaresi, fino ai monti Sudeti per ritornare all’estremo nord-est dell’Italia, ogni 5 dicembre si mette in marcia una creatura orripilante, mezza capra, mezzo demone, con una lingua oblunga e a forma di frusta, trascinandosi dietro un enorme sacco e facendo rumore con un fascio di rametti di betulla. Questa creatura è alla ricerca di qualcosa o qualcuno, quando arriva la notte si ferma davanti alle case dei piccoli paesi e senza bussare entra dentro…
“Silent Night, Scary night, Krampus creeps up, To give you fright, You’ve been naughty, lazy and bad, So I’ll steal you from your mommy and dad, Eat you piece by piece, Eat you piece by piece…”
E con questa breve pezzo della canzone estratta dalla sitcom “The League” iniziamo a parlare del Krampus.
Il Krampus è una creatura di cui non si sa l’esatta origine mitologica, ma considerato che è comune a molte culture europee, soprattutto dell’Europa Centrale si presuppone che si tratti di un retaggio culturale del periodo precristiano. Recentemente è apparsa anche su testate di rilievo come il National Geographic la teoria che il Krampus sia parte della mitologia norrena, secondo la quale sarebbe il figlio di Hel, la divinità dell’oltretomba. Molto probabilmente però, questa teoria deriva da un’opera di Gerald Brom dal titolo “Krampus the Yule Lord” in cui il Krampus è appunto il protagonista, ma che non si basa su concrete prove storiche.
Pur avendo questa probabile origine pagana, oggi è diventato parte integrante della cultura cristiana soprattutto germanica ma che si estende anche in alcuni paesi slavi. Una delle tante leggende, forse quella più interessante, di origine trentina, narra che in tempi di carestie i bambini dei paesi di montagna si mascherassero con corna, pelli e piume e andassero a spaventare i villaggi vicini per derubarli delle provvigioni invernali. Durante una di queste scorribande si erano accorti però che uno di loro non riusciva a togliersi la maschera, spaventati erano andati correndo a chiedere aiuto. A rispondere alle loro richieste era arrivato il vescovo San Nicola, il quale riconoscendo il Diavolo nel “bambino mascherato”, tradito dalla presenza di veri zoccoli di capra al posto dei piedi, decise di compiere un esorcismo, cacciando il male così dal paese. Una volta liberato il villaggio i bambini, ancora mascherati, hanno iniziato a ballare attorno al vescovo, accompagnandolo per le strade del villaggio.
Questa leggenda oltre a dare una spiegazione dell’origine del Krampus, spiega anche molte delle usanze tipiche della cosiddetta “Notte del Krampus”, come ad esempio il fatto che non bisogna mai togliere la maschera alle persone mascherate da Krampus, in quanto potrebbe esserci il Diavolo stesso dietro di essa, o del perché durante questa festa ci sia una schiera di Krampus che segue San Nicola.
Eccoci quindi arrivati all’argomento principale dell’articolo, la “Notte dei Krampus” o “Krampusnacht” in tedesco. Questa festa solitamente è organizzata in modo che durante il giorno di San Nicola, ovvero il 5 dicembre, in prima fila ci sia un uomo vestito come lo stesso San Nicola, il quale ha il compito di regalare dolci ai bambini, e che dietro di lui ci sia invece la schiera di persone vestite da Krampus indemoniati, con il compito invece di rincorrere non solo bambini, ma anche adolescenti, adulti e anziani, distribuendo frustate e colpi con i fasci di rametti. In realtà poi ogni regione ha una sua versione della festa. In Friuli la festa prevede una ricreazione degli inseguimenti con offerta finale di vin brulè e tè caldo.
Un’altra versione mite di questa festa è quella in Austria e in Baviera (estesa anche alla Croazia e alla Slovenia), dove due uomini, uno vestito da San Nicola e l’altro da Krampus donano ramoscelli ai bambini, precisamente uno d’oro dal primo se il bambino è stato buono e uno d’argento dal secondo se invece è stato cattivo.
In Trentino e nella provincia di Bolzano invece la festa diventa molto più appariscente, soprattutto a Brunico dove alla festa anche carri e auto vengono decorati e resi macabri per accompagnare i Krampus nella rincorsa verso chiunque si trovi nel centro cittadino. Un caso interessante è quello della provincia di Udine, precisamente nel comune di Pontebba, in quanto non solo partecipano persone di altre nazionalità come quella slovena, croata o austriaca ma ci sono persino Krampus donna, detti Krampe.
In conclusione, qualunque sia la forma di festa celebrata, la leggenda del Krampus rimane un modo interessante con cui i genitori insegnano ai figli ad essere buoni, perché dopotutto nessuno vorrebbe finire nelle grinfie di una creatura orrenda come il Krampus… ma attenzione, perché il 5 dicembre non è detto che questo mostro perseguiti solo i bambini, anche perché quella sera, dopo un anno intero è finalmente libero di sfogarsi…
“Silent Night, Scary night, Krampus creeps up, To give you fright, You’ve been naughty, lazy and bad, So I’ll steal you from your mommy and dad, Eat you piece by piece, Eat you piece by piece…”
Pingback: Joy to the world finché non arriva il Krampus — la disillusione | l'eta' della innocenza