Da: lucrezia.soriano@libreriailcorvo.it
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Re: Inquietanti somiglianze
Caro Vittorio,
come mai questa tua curiosità? Non pensavo fossi un tipo geloso, soprattutto in virtù del fatto che tra di noi non c’è alcuna relazione formalizzata – non ne hai mai fatto menzione, né tantomeno io.
Tra me e Stefano, l’affascinante ispettore di polizia di cui ti avevo parlato, non c’è assolutamente nulla: è venuto a trovarmi qualche altra volta, ma solo in qualità di cliente. Abbiamo chiacchierato, è vero, soprattutto riguardo il suo lavoro: mi ha parlato di alcune indagini molto complicate, inerenti a un caso di omicidi seriali, per i quali non riescono a trovare né il colpevole né il movente che li collega. Ciò dimostra anche il suo scarso acume: come puoi essere geloso di un ispettoruccio da due soldi, tu, il mio letterato d’alto ingegno, che pianifica efferati omicidi in un batter d’occhio? Stai tranquillo, caro Vittorio: il povero Stefano è annullato dalla tua creatività.
E poi dovresti saperlo, dati i tuoi studi umanistici, che fine fa il marito – e bada bene, io e te non siamo coniugati in alcun modo, giusto? – geloso, no?
Non curiamoci di queste inezie e, più opportunamente, ragioniamo d’altro.
Come lo eliminiamo questo arrogante ragazzino?
Un bacio,
Lucrezia.