Archivi categoria: Poesia

Angelo blu

Quanti animali mi scrutano nei sogni
nei loro giudizi muti
nei loro occhi astuti
assoluti nel dolore e nella gioia,
come me, quando devota
resto vuota
In lenzuola fresche e chiuse
con la muffa nelle orecchie e
la primavera sui seni
gonfi di passione che ti regalavo.
Pavoni volano sulle finestre, le farfalle
muoiono nelle mie narici come fa il sole
nella valle.
E resta un silenzio fastidioso
tedioso pauroso schizzinoso come un bambino:
tu e il tuo cerbiatto di cuore,
davanti ai miei fanali grandi,
Occhi sinceri che vuoi
ma non vuoi troppo.
Chissà a cosa pensi di notte, ora che io
mi concedo a tenebre e barbe ricciolute
Che non sono più tue.

Chissà che vita faremo, noi due
Quali anime in pena ci salveranno
Da noi stessi e dalle poesie.

Ho imparato a girare il tabacco con due dita,
come facevi tu quando mi penetravi
cuore anima e vento
sentendoti in colpa.

Ho imparato a dormire sola, sussurrando a me stessa che la mia voce
figlierà sempre nelle tue tempie.
Portami a naufragare e
Che la terra ti sia lieve,
Che il mare ti sia blu.

Adieux, mon amour.

Iris Furnari

 

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La ringhiera

Risate sgualcite
come pellicce di animale sulle spalle
Commercio quotidiano per riempire
vasi di creta molle
Sguardi, strette di mano, tavole rotonde.
Sboccati nel via vai di chiacchiere.
Musica, inviti diplomatici.
La frenesia di una convenzionale condotta.

In tutto questo
L’ombra di un alberello folle.
Il sale che secca sulla pelle.
Il dolce pianto che lava nella notte ferma.
I tuoi occhi verdi spogli di ogni arma.
La sera del bacio sotto le cicale di settembre.
Le mani di mia madre sul mio ventre.
La barca all’orizzonte rosso, nel flusso del mare poco mosso.
La carezza data senza un costo.
L’accento giallo sui profili dei tetti.
La casetta in campagna piena d’insetti.

Si scava il passaggio
Un pertugio.
La mia ringhiera.
Questa volta la continenza salverà.

Giorgia Andenna

La nostalgia programmatica (fa male ai polmoni)

Le dita mangiucchiate di vizio,
trattengono filtri e ansie umide
di saliva e passato;

asciugato
da qualche vento francese
e da una canzone al tramonto,
che non conosco.

Perché spegnere una sigaretta non proprio finita?
Perché non salvarla dal cemento e
aspirare un ultimo tiro
nell’atmosfera stranita
di un futuro che si fa passato,
In quel giardino
semi abbandonato.

è un ultimo pensiero, un ultimo ricordo
ciò che,
alla fine dei conti e di altri tramonti,
nutre le mie sciagurate poesie
per te che sei lontano,
tormentato,
In quel un sogno
magari,
semi addormentato.

Compiaciuta schiaccio il filtro gonfio e finito,
come se potessi fare lo stesso anche
con gli strascichi delle nuvole,
da sola,
In quel un paese
semi incantato.

(quello dei poeti,
benedetti e maledetti da me
che sono solo semi e poco più).

Forse sono fatta a mozziconi.

Iris Furnari

 

A tu per tu

Tutti dicono che sei forte e capace
ma io non capisco,
sciocchi speranzosi.
Io solo conosco il dolore
sotto quegli occhi ardenti di brace. 

Io non ti conosco
e non ti voglio vedere,
édere
davanti agli occhi mi farò crescere,
così quando mi chiederai di guardarti
ti dirò che non posso,
sono impossibilitata
giustificata.
Ma in realtà sono nel fosso,
codarda, nascosta.
E dal dolore riderai
nel renderti conto che non ti amo.
E siamo fermi
L’uno davanti all’altro,
pazientiamo. 

Lo sai che provo tenerezza per te,
per quello che ti è successo.
Ma quello che non ti ho detto
è che anche questo sentimento
porta con sé del giudizio.
Non ti mento,
ti vedo piccola e indifesa,
spesso in bilico su un possibile precipizio,
e invece di ringraziarti,
ti guardo con pena.
Non so dire altro che “Poverella!”.
Tu sulla tua altalena.
Io vado avanti con la mia cantilena.
Vivo ad un passo dal tuo corpo
e alle tue azioni lancio occhiate di disprezzo.
Sono a poco dall’accoglimento,
eppure, scelgo il ribrezzo.
Condanno i tuoi pensieri,
perché ne ho paura.
È questo il segreto che ti confesso.
Atto di abiura.
Che forse sei tu
che per me puoi provare compassione.
E perdonarmi.
Accorciamo questa scissione.

Giorgia Andenna

Il prezzo della libertà

Labirinto e fantasia
Siepi simmetriche che attirano i miei occhi
ad esplorarle
e mi incammino non senza paura,
ma anche fiducioso di arrivare lì
dove gli spazi aperti mi fanno respirare
e gioire di essere vivo.

Sensazioni che pulsano di un battere e levare,
dissonanze
Sensazioni che vibrano nel mio intimo
Un abbraccio al mondo che mi circonda

Un cammino lungo un percorso di meraviglie
e sconfinati scenari
fatti di persone e cose
che influenzano il mio pensare
Vorrei parlarti di Amore e profumi speziati
che condiscono il tuo sguardo
quando sei te stessa.

Questa natura, madre terra
ci accoglie,
e io percorro sentieri che mi portano verso
la realizzazione dei miei sogni di bambino piccino.

Quel che sono stato sempre,
e sempre sarò
Me stesso
Il prezzo della libertà, labirinto e fantasia
nel mezzo il mondo, la terra,
il cielo, il sole, la luna, le stelle, i pianeti
Il prezzo della libertà è realizzare i sogni

le utopie, l’uguaglianza, l’onestà
Siepi simmetriche e spazi stellati
Infinito e cosmico
granelli di sabbia nell’universo.

Alessandro Scaparro