Quanti animali mi scrutano nei sogni
nei loro giudizi muti
nei loro occhi astuti
assoluti nel dolore e nella gioia,
come me, quando devota
resto vuota
In lenzuola fresche e chiuse
con la muffa nelle orecchie e
la primavera sui seni
gonfi di passione che ti regalavo.
Pavoni volano sulle finestre, le farfalle
muoiono nelle mie narici come fa il sole
nella valle.
E resta un silenzio fastidioso
tedioso pauroso schizzinoso come un bambino:
tu e il tuo cerbiatto di cuore,
davanti ai miei fanali grandi,
Occhi sinceri che vuoi
ma non vuoi troppo.
Chissà a cosa pensi di notte, ora che io
mi concedo a tenebre e barbe ricciolute
Che non sono più tue.
Chissà che vita faremo, noi due
Quali anime in pena ci salveranno
Da noi stessi e dalle poesie.
Ho imparato a girare il tabacco con due dita,
come facevi tu quando mi penetravi
cuore anima e vento
sentendoti in colpa.
Ho imparato a dormire sola, sussurrando a me stessa che la mia voce
figlierà sempre nelle tue tempie.
Portami a naufragare e
Che la terra ti sia lieve,
Che il mare ti sia blu.
Adieux, mon amour.