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1001 titoli per il tuo romanzo #15

Dal diario di Stefano Guardalupo del 15/06/201*

“In questo periodo ho condotto ulteriori indagini, ma senza successo. Una lunga serie di omicidi erano rimasti senza un colpevole e, nonostante fossi convinto che fosse stata proprio la subdola e seducente Lucrezia ad ucciderli, ho continuato ad indagare per conto mio.
Proprio oggi, dopo aver ottenuto il permesso, ho potuto accedere di nuovo al locale posto sotto sequestro. Sentimenti contrastanti hanno invaso il mio cuore: da un lato la nostalgia per i bei momenti trascorsi con Lucrezia, dall’altro la rabbia per essermi lasciato ingannare così facilmente.
Accedendo al magazzino del locale ho notato un particolare che ci era sfuggito durante i precedenti sopralluoghi: una parte del muro del magazzino dietro uno scaffale mobile era senza intonaco. Incuriosito ho spostato la scaffale e con le nocche ho battuto contro il muro. Suonava vuoto!
Ho chiamato la centrale e, dopo aver ricevuto l’autorizzazione, con Cimino e Donetto lo abbiamo demolito: un fetido e nauseabondo olezzo ha ferito le nostre radici.
Sul pavimento giaceva, in avanzato stato di decomposizione, un cadavere. Abbiamo immediatamente chiamato la scientifica per il riconoscimento, ma sappiamo già il suo nome: Vittorio Fortunato.
La sua firma era alla fine di un breve messaggio che egli ha scritto durante la prigionia su un foglio di carta strappato dal fondo di un volume. Grazie a questo messaggio, finalmente, tutti gli enigmi insoluti hanno trovato una risposta.
Ovviamente non sono in possesso della copia fisica, ma sono riuscito a farle una foto e volevo riportare qui il messaggio. Continua a leggere

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1001 titoli per il tuo romanzo #13

Dal diario dell’ispettore Stefano Guardalupo del 12/05/201*

C’è un’importante novità per il caso del bambino cementificato: potrebbe essere la svolta delle indagini, la prova che ci consegnerà l’identità di questo serial killer che, fino ad ora, non ha lasciato dietro sé alcuna traccia e non ha commesso nessun errore… Almeno fino ad ora.
Il caposquadra della scientifica mi ha chiamato poco fa: mi ha detto brevemente – e in maniera piuttosto concitata – che sulla scena del crimine è stato ritrovato un elemento che ci era sfuggito. Non mi ha voluto chiarire di cosa si trattasse e mi ha pregato di correre per poter vedere io stesso di che cosa si trattasse.
Potremmo essere vicini alla soluzione di questo enigma apparentemente insolubile! Continua a leggere

1001 titoli per il tuo romanzo #12

Da: fortunatovittorio@hmail.com

A: lucreziasoriano@libreriailcorvo.it

Oggetto: Un’altra volta

Cara Lucrezia,
la questione sta prendendo una piega per me troppo spaventosa. Una volta sola può essere una coincidenza, ma due…? Due è veramente troppo. C’è qualcosa di veramente poco chiaro in tutto ciò. Non sono tipo da credere a fenomeni paranormali tipo la divinazione, o a storie da manga giapponese in cui ciò che si scrive modifica la realtà. Ieri sera non ho avuto la forza di scrivere e sono andato a letto pregando che l’indomani al mio risveglio avrei scoperto che fosse tutto un brutto sogno, nient’altro che uno scherzo di cattivo gusto del mio subconscio, invece niente: anche sui giornali di stamattina si parlava di un bambino ritrovato in una colonna di cemento costruita giusto una settimana fa. E meno male che i costruttori si sono accorti che c’era qualcosa che non andava e hanno deciso di tirarla giù, altrimenti chissà quando l’avrebbero trovato quel cadavere… Anche se forse sarebbe stato meglio, quantomeno per la mia coscienza. Non cercare di darmi spiegazioni, non ne voglio sapere nulla. Continua a leggere

1001 titoli per il tuo romanzo #11

Dal diario dell’ispettore Stefano Guardalupo del 03/05/201*

“Finalmente dopo settimane intere di ricerche infruttuose si è aperta una pista. Ovviamente è una traccia ancora molto incerta e flebile, ma intanto abbiamo un appiglio. Dobbiamo stare attenti però a non entusiasmarci troppo e perdere di vista la realtà dei fatti: questa potrebbe essere la svolta, ma non sappiamo dove ci porterà. Se incappassimo in un vicolo cieco potremmo perdere del tempo preziosissimo e permettere al killer di uccidere ancora. Inoltre questa pista mi perplime, in quanto potrebbe condurre in luoghi che non avrei mai immaginato e dei quali non avrei mai voluto sospettare.
La moneta elettronica è di grande aiuto in questi casi. Al giorno d’oggi, ogni qualvolta qualcuno faccia un acquisto con il proprio bancomat o con la propria carta di credito lascia una scia dietro di sé, attraverso la quale è possibile rintracciare chi ha comprato cosa in quale luogo.
Se gli acquisti poi sono due, compiuti da due persone diverse ma nello stesso luogo, allora si può cominciare a sospettare. Purtroppo due indizi non sono sufficienti a formare una prova, ma di certo aiutano a restringere il campo.” Continua a leggere

1001 titoli per il tuo romanzo #10

Da: lucrezia.soriano@libreriailcorvo.it

A: fortunatovittorio@hmail.com

Re: Inquietanti somiglianze

Caro Vittorio,
come mai questa tua curiosità? Non pensavo fossi un tipo geloso, soprattutto in virtù del fatto che tra di noi non c’è alcuna relazione formalizzata – non ne hai mai fatto menzione, né tantomeno io.
Tra me e Stefano, l’affascinante ispettore di polizia di cui ti avevo parlato, non c’è assolutamente nulla: è venuto a trovarmi qualche altra volta, ma solo in qualità di cliente. Abbiamo chiacchierato, è vero, soprattutto riguardo il suo lavoro: mi ha parlato di alcune indagini molto complicate, inerenti a un caso di omicidi seriali, per i quali non riescono a trovare né il colpevole né il movente che li collega. Ciò dimostra anche il suo scarso acume: come puoi essere geloso di un ispettoruccio da due soldi, tu, il mio letterato d’alto ingegno, che pianifica efferati omicidi in un batter d’occhio? Stai tranquillo, caro Vittorio: il povero Stefano è annullato dalla tua creatività.
E poi dovresti saperlo, dati i tuoi studi umanistici, che fine fa il marito – e bada bene, io e te non siamo coniugati in alcun modo, giusto? – geloso, no?
Non curiamoci di queste inezie e, più opportunamente, ragioniamo d’altro.
Come lo eliminiamo questo arrogante ragazzino?
Un bacio,
Lucrezia.

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