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Jeremy è rosso, May è blu, io a Brexit non gioco più

Jeremy è troppo rosso, la May è sempre blu, sono Indipendente, a Brexit non gioco più

La sinistra è sull’orlo di una crisi. Il partito si sta lacerando internamente, tra scissioni e accuse reciproche, mentre la destra al potere, senza avere un qualche tipo di opposizione contro, porta avanti le sue politiche populiste e antieuropeiste che sembrano trascinare il Paese ancora di più sull’orlo di una crisi già dilagante con un futuro ancora più incerto per investitori, imprese, e cittadini in tutto il Paese.

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Twelve days of Brexit

Mentre i negozi e le strade si riempiono di addobbi e il clima natalizio comincia a ricoprire ogni tipo di attività, nel Regno Unito le luci colorate ad intermittenza sugli alberi di festa sembrano quasi rappresentare un countdown finale per la decisione sul piano di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, esacerbando il clima di tensione che si sta respirando all’interno della House of Commons. L’intero accordo dovrà essere votato l’11 Dicembre. Ora, dopo più di due anni di discussioni e dibattiti, sarebbe anche interessante capire in che modo si è arrivati ad un accordo e cosa si prevede accadrà nei prossimi anni tra il blocco europeo e il Regno di Sua Maestà.

Prima di tutto, si ragiona sui costi “ovvero i soldi che Londra dovrà versare nelle casse comunitarie nei prossimi anni, per far fronte agli impegni già presi a livello comunitario fino al 2020 e ad altri costi legati alla permanenza per quasi mezzo secolo nell’UE, come ad esempio le pensioni da pagare agli ex funzionari europei di nazionalità britannica. In tutto, le stime parlano di un conto che si aggira sui 45-50 miliardi di euro, da versare tra il 2019 e il 2064 (anche se la parte più consistente andrà pagata entro il 2025).” (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) Continua a leggere

Sovrastruttura a Cinque Stelle

Il modo migliore per non esser la prossima vittima di Karl Marx è cominciare a prenderlo più seriamente.

Così si concludeva l’11 Maggio 2017 un articolo del The Economist sulle politiche del partito laburista inglese riguardo le elezioni. Nonostante molte teorie del filosofo tedesco si siano rivelate fallaci nel corso del secolo, altre rimangono solide e acquisiscono sempre maggior credibilità con il passare delle stagioni. L’accumulazione della ricchezza da parte dei capitalisti e la concentrazione del benessere in pochi possono essere piccoli indizi di un riscontro effettivo delle teorie marxiste sulla nostra realtà. Uno dei suoi pilastri più significanti è soprattutto il concetto di struttura e sovrastruttura delineato nella “Prefazione alla Critica sull’Economia Politica”. Continua a leggere