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Dell’Aria viziata: kaputt la prof per colpire gli alunni

Il 27 gennaio 2019 in occasione della Giornata della Memoria, gli alunni del secondo anno di una classe dell’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III a Palermo proiettano in aula magna una presentazione, da loro realizzata, nella quale mettono a confronto massicce violazioni dei diritti umani accadute nel passato con altre proprie del momento odierno e pensata come una più ampia occasione di riflessione sul presente nella Giornata della Memoria.

In primis pongono a confronto, la negazione dei diritti degli ebrei perpetrata dalle leggi razziali fasciste del 1938 e quella portata avanti dal Decreto Sicurezza del 2018 nei confronti di immigrati e richiedenti asilo. Si confrontano inoltre la ripartizione delle quote di profughi ebrei, costretti ad abbandonare l’Europa, tra i 32 stati partecipanti alla Conferenza di Evian del 6-15 Luglio 1938 e la divisione delle quote di accoglienza all’interno degli stati membri UE, operata nel Vertice di Innsbruck del 12-13 Luglio 2018. Si mettono a confronto poi il rastrellamento del ghetto di Roma e la deportazione degli ebrei nell’Ottobre del 1943 con lo sgombero del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto (RM) ed il trasferimento in altra sede degli immigrati ivi ospitati, del Gennaio 2019.

L’episodio datato Maggio 1939 del Transatlantico tedesco St. Louis, costretto a rientrare in Europa a seguito del rifiuto di diversi stati di far sbarcare ed accogliere i 963 esuli ebrei tedeschi a bordo, è confrontato con quello della Seawatch 3, nave della omonima ONG tedesca, che il 19 Gennaio scorso ha salvato dal naufragio 47 persone, di cui 13 minorenni non accompagnati, nelle acque internazionali difronte le coste libiche ed  era bloccata alla fonda fuori dal porto di Siracusa senza l’autorizzazione ad attraccare (concessa il 31 Gennaio successivo, dopo dodici giorni dal salvataggio).

Il censimento degli ebrei nel 1938 viene messo a confronto con il censimento dei Rom adombrato nella primavera del 2018 dal neoministro dell’Interno ed ancora la condizione dei detenuti nel campo di concentramento nazista di Aushwitz paragonata a quella dei migranti rinchiusi nei campi profughi libici.

Gli studenti si chiedono infine che cosa significhi quindi celebrare un Giorno della Memoria e danno la seguente risposta: “Significa impegnarsi per protestare contro quello che accade oggi, e non lasciarsi manipolare da una politica nazionalista e xenofoba che rischia di ripetere gli errori di allora!”. La presentazione costituisce insomma il risultato finale di un lavoro collettivo durato qualche mese, nella quale gli studenti hanno sottolineato le similitudini da loro rilevate negli episodi messi a confronto. La verità rivelata? Decisamente no! Una loro opinione? Certamente. Magari con alcuni confronti un po’ forzati? Probabilmente sì. Un pensiero, mal ragionato e poco approfondito? No! Semplicemente formulato con gli occhi di un quattordicenne.

L’indomani, con un tweet indirizzato al Ministro della Pubblica Istruzione Bussetti, la notizia, viene mistificata e diffusa in rete, da un attivista di estrema destra, il quale sostiene che gli studenti, obbligati da una professoressa, avrebbero paragonato Salvini ad Hitler. Il giorno ancora seguente la sottosegretaria leghista ai Beni Culturali Borgonzoni rilancia minacciosamente su Facebook: “Già avvisato chi di dovere”. L’accaduto quindi, non passa inosservato al MIUR e l’ispezione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo non si fa attendere. L’istruttoria del Provveditore Anello, seguita alla visita degli ispettori nel plesso scolastico, si conclude, sentite tutte le parti, qualche settimana fa. La sanzione disciplinare della sospensione dall’insegnamento per 15 giorni (a decorrere dallo scorso 11 maggio) ed il dimezzamento dello stipendio, viene comminata a Rosa Maria Dell’Aria, professoressa di Italiano e Storia nella classe che ha realizzato il video, rea secondo il Provveditorato di “non aver vigilato” sul contenuto del lavoro dei suoi studenti, giudicato “offensivo”. Lei, che si dice molto amareggiata e particolarmente ferita dall’accaduto, si difende: “In questo video io ritengo che non ci fosse nulla di offensivo e soprattutto è stato prodotto senza alcuna intenzione di fare politica, come mai ho fatto in tutta la mia carriera scolastica!” e aggiunge: “Ho sempre lasciato che i ragazzi sviluppassero le loro libere opinioni, il loro libero pensiero, che è la finalità propria dell’insegnante e dunque la mia, invitandoli a leggere e a documentarsi sui giornali!”.  

La notizia del provvedimento disciplinare nei confronti della professoressa Dell’Aria viene rilanciata da molti quotidiani nazionali e nella mattinata del 16 Maggio scorso gli agenti della DIGOS di Palermo si presentano al Vittorio Emanuele III per raccogliere ulteriori informazioni, dalla preside e dagli altri docenti, in merito a quanto effettivamente accaduto. Non aver vigilato sul contenuto di una presentazione dei propri studenti, giudicata a posteriori offensiva da parte del Provveditorato, equivale a dire che la professoressa per tenere un comportamento disciplinarmente corretto, avrebbe dovuto censurare preventivamente o quantomeno stravolgere diffusamente il contenuto del video stesso. Ricordo che la Costituzione Italiana all’art.21 comma1 stabilisce che: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, quindi vien difficile comprendere per quale motivo una professoressa dovrebbe limitare o comprimere un diritto riconosciuto ai suoi alunni, in nome di ciò che viene considerato offensivo o meno da un ufficio amministrativo, esso stesso non legittimato ad esercitare tale potere, semmai riservato alla legge. A maggior ragione considerato il fatto che la stessa Costituzione all’art. 33 comma 1 recita: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”, cui è difficile far risalire la legittimità del provvedimento preso dallo stesso ufficio, volto a sindacare il metodo e il contenuto dell’insegnamento della docente.

Faccio mio infine il pensiero delle Senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo, espresso in una nota congiunta riguardante la vicenda: “Sono, inoltre, del tutto incomprensibili le ragioni che vedono gli organi di polizia entrare nella scuola per <ricostruire l’accaduto>”. Cui aggiungono un finale meno amaro dell’attuale: “Alla ferita democratica inferta da una articolazione dello stato deputata all’ordine pubblico che entra in una scuola per interessarsi di un lavoro didattico frutto della libera elaborazione di alcuni studenti nell’ambito delle attività per il Giorno della Memoria vorremmo rispondere con l’invito che rivolgiamo alla Prof.ssa e ai suoi alunni presso il Senato per accoglierli nel cuore dell’istituzione repubblicana che sulla Costituzione e i suoi valori trova il suo fondamento”. Buona resistenza a tutti!

Luca Fiorentino


Sitografia:

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/05/16/news/palermo_a_scuola_un_video_accosta_salvini_al_duce_sospesa_una_docente-226386257/

https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2019/01/25/sea-watch-3-siracusa-italia

https://www.repubblica.it/politica/2019/05/17/news/prof_sospesa_zingaretti_grasso-226496162/?refresh_ce

https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/05/17/segre-cattaneo-invitano-prof-sospesa-senato_CAQwROGsdVEx7UIQ4mNLYJ.html

https://www.facebook.com/PietroGrasso/videos/369592720332327/?v=369592720332327

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Un Ministro, Due Sicurezze

Dal sito del Ministero dell’Interno:

“Il Ministero si pone come garante dello sviluppo di una società moderna, della sicurezza del cittadino, della tutela dell’incolumità e delle libertà individuali garantite dalla Costituzione, contro la criminalità comune e organizzata.”

“Coniugare il rispetto delle regole e il controllo dei flussi migratori con l’integrazione degli stranieri e l’accoglienza di coloro che chiedono asilo, garantendo l’ordine la sicurezza pubblica. È la sfida che si pone una società moderna e multietnica.”

Da Internazionale:

“Una sanzione da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero soccorso e trasportato in Italia da navi di soccorso e addirittura la revoca o la sospensione della licenza per navi che battono bandiera italiana.”

“Il trasferimento della competenza a limitare o vietare il transito e la sosta nel mare territoriale italiano dal Ministro delle Infrastrutture al Ministro dell’Interno.”

Perché occuparsi solo di sicurezza o solo di immigrazione? Non coincidono forse queste due entità? Probabilmente sì. Probabilmente è per questo che il Viminale ha deciso di porre insieme le due tematiche nel solo Decreto Sicurezza, recentemente emanato per essere poi convertito dalle Camere in legge. Sostanzialmente, il Decreto Sicurezza o “Salvini” prevede di rendere più difficile la permanenza in Italia dei richiedenti asilo e risparmiare sulla loro gestione nel territorio. Si allunga la lista dei reati che tolgono la protezione internazionale, aggiungendo “minaccia o violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e gravissime, pratiche di mutilazione dei genitali femminili, furto aggravato, furto in abitazione e furto con strappo. Inoltre, lo status di protezione internazionale viene ritirato se il rifugiato ritorna, anche temporaneamente, nel suo paese d’origine.”

A fronte dell’enorme successo democratico e civile di questo decreto, il 10 maggio è stata successivamente resa nota l’esistenza di un Decreto Sicurezza Bis, proposto naturalmente dal Ministro dell’Interno con una certa urgenza ma non ancora discusso. Oggettivamente, i Decreti Legge devono essere emanati in casi di emergenza. Sorge il dubbio su cosa sia definibile come emergenza.

“Le emergenze nazionali le decide lei di volta in volta. Lei ogni giorno ha un nemico che combatte”

(Lilli Gruber a Matteo Salvini)

Il nuovo Decreto Sicurezza Bis stabilisce alcune particolari modifiche alla situazione dei migranti nel Mediterraneo.

I primi quattro articoli concernono il soccorso in mare: adesso non sono più gli stranieri l’oggetto del decreto ma diventano direttamente le ONG che si occupano di recuperarli in mare. È infatti prevista una una sanzione da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero soccorso e trasportato in Italia da navi di soccorso.

Inoltre, in maniera molto elegante, il Decreto prevede anche il trasferimento della competenza a limitare o vietare il transito e la sosta nel mare territoriale italiano dal Ministro delle Infrastrutture (Danilo Toninelli, Movimento 5 Stelle) al Ministro dell’Interno (Matteo Salvini, Lega).

Successivamente, in maniera quasi sorprendente, ci si occupa anche della sicurezza. Viene introdotto l’inasprimento delle sanzioni in seguito ai reati di devastazione, saccheggio e danneggiamento commessi nel corso di riunioni pubbliche assieme a maggiori tutele per le forze dell’ordine attraverso l’introduzione di nuove fattispecie di reati per colpire più severamente coloro che si oppongono ai pubblici ufficiali.

Oltre a trovare probabilmente l’opposizione del Movimento dei Cinque Stelle (terreno a loro familiare), la bozza ha incontrato critiche anche da parte dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione: “Il testo appare essere l’ennesimo stravolgimento dei fondamentali princìpi di diritto internazionale prevedendo sanzioni per chi, nell’adempimento di un dovere etico, giuridico e sociale, salva vite umane altrimenti destinate alla morte.”

Ma dov’è la sicurezza?

Sembra che il Ministro dell’Interno non abbia ben presente quale sia il focus del proprio ruolo dal momento che questi decreti sicurezza sembrano rivolgersi a situazioni utili solo a fomentare odio e stereotipi infondati, ignorando alcune situazioni di ordine sociale che necessiterebbero invece di essere considerate.

CasaPound si trova ancora nella sua umile dimora non pagando le bollette e mantenendo comunque la facoltà di alloggiare permanentemente nello stabile occupato con ancora il servizio di elettricità funzionante. Tutto ciò in contrasto con la legge del Ministro Lupi del 2014: “chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”.

Legge che è stata invece applicata nello stabile in via Santa Croce in Gerusalemme dove più di 400 persone di cui 98 minorenni sono rimaste senza luce né acqua calda dal 6 maggio. Per merito dell’elemosiniere del Papa Konrad Krajewski è stata riattaccata la corrente alle persone in bisogno. “Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate” è stata la risposta del Ministro. In riferimento alle famiglie residenti nello stabile con famiglie e bambini. Non per l’organizzazione di militanti neofascista di cui due membri sono stati accusati di stupro e violenza a Viterbo solo poche settimane fa.

Intanto degli striscioni di protesta verso il Ministro, durante uno dei suoi tanti comizi, vengono misteriosamente rimossi senza motivo ufficiale dal corpo dei vigili del fuoco “per ordini da molto in alto”.

Il Sottosegretario della Lega Armando Siri viene accusato di corruzione dopo aver accettato una tangente, probabilmente di origine mafiosa, per inserire una norma sulle energie rinnovabili nella manovra del governo.

Settanta deputati sostengono a tutt’ora la proposta della Lega in Parlamento per estendere e facilitare la possibilità di acquistare un’arma per difesa personale, pochi mesi dopo aver approvato la legge sulla legittima difesa.

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio si dice preoccupato per la deriva che sta avendo il Ministro degli Interni:Sono 4 mesi che è cambiato qualcosa. Ci preoccupa. Ho visto passare la Lega da posizioni molto più moderate al fucile in mano il giorno di Pasqua, i libri scritti con CasaPound”.

E se ci è già arrivato Di Maio, la paura è che cominci ad essere troppo tardi.

Matteo Caruso


Sitografia

Don Chisciotte contro gli immigrati: il Decreto Sicurezza – parte II

Il 3 dicembre 2018 la Gazzetta Ufficiale vede l’apparizione di un testo che probabilmente segnerà un punto tremendamente importante della storia italiana. Si scrive “decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 231 del 4 ottobre 2018), coordinato con la legge di conversione 1º dicembre 2018, n. 132”, si legge “Decreto sicurezza” e si traduce in una norma pericolosa per l’integrità costituzionale e umanitaria del nostro Paese.

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Don Chisciotte contro gli immigrati: il Decreto Sicurezza

Il 3 dicembre 2018 la Gazzetta Ufficiale vede l’apparizione di un testo che probabilmente segnerà un punto tremendamente importante della storia italiana. Si scrive “decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 231 del 4 ottobre 2018), coordinato con la legge di conversione 1º dicembre 2018, n. 132”, si legge “Decreto sicurezza” e si traduce in una norma pericolosa per l’integrità costituzionale e umanitaria del nostro Paese.

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