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Cosa si è disposti a fare per avere la media migliore del proprio corso di laurea? Per riuscire a passare le nottate in discoteca ed avere comunque l’energia per studiare il giorno dopo? La risposta è: di tutto. Spinti dalla competitività e dalla brama di perfezione gli studenti si affidano a diverse scorciatoie per primeggiare sui loro colleghi universitari.
L’utilizzo di sostanze “dopanti” per lo studio nasce soprattutto nei college americani ma sta lentamente passando l’oceano. Negli Stati Uniti la questione è seria e conosciuta dalle università le quali tramite lo slogan “study natural” invitano i loro studenti a non assumere alcuna sostanza per migliorare le loro performance (merita un particolare plauso la campagna dell’università di Austin in Texas). Il fatto che nel nostro Paese la questione sia ignorata dalla maggioranza delle grandi università rende forse il fenomeno più pericoloso perché gli studenti non sono al corrente dei rischi che corrono.
Un espediente molto comune tra gli studenti è l’utilizzo di gomme o energy drink con alte concentrazioni di caffeina e taurina. Queste non fanno male in piccole dosi ma l’abuso porta a tachicardia, ipertensione, cefalee e problemi gastrointestinali. Inoltre è opportuno ricordare che nel sonno (che dovrebbe essere circa di 8 ore a notte) il cervello rafforza le sinapsi che ci sono utili, cioè quelle con le informazioni che abbiamo studiato, ed elimina le sinapsi superflue. Per cui una buona dormita è fondamentale per apprendere! Infine una privazione del sonno prolungata può portare a un vero è proprio black out nel nostro corpo con conseguenze molto serie. Non a caso è ritenuta una delle più crudeli torture che è stata praticata nel corso del tempo da diversi regimi.
L’abuso di caffeina non è nulla però in confronto alla vera e propria moda del momento: le derivati anfetaminici. Quali? Sostanzialmente due: il ritalin e modafilin. Due farmaci utilizzati nel trattamento del deficit di attenzione e iperattività e nella narcolessia. Gli studenti riescono a trovare canali per farseli prescrivere oppure li acquistano dall’estero on line. I rischi sono grandissimi. A fronte di un miglioramento delle capacità di concentrazione e miglioramento del rendimento questi due medicinali potrebbero dare dipendenza.
Il ritalin inoltre sopprime a lungo termine il DAT, il trasportatore della dopamina nel cervello, cioè è curativo per gli affetti da ADHD ma può rendere il soggetto sano non non responsivo agli stimoli positivi e quindi simil-anedonico. Inoltre gli effetti collaterali rendono l’impresa non vantaggiosa: i rischi associati sono visioni (psicosi), ipertemia maligna da neurolettici, morte cardiaca improvvisa e molti altri chiaramente illustrati nel foglio illustrativo.
E il modafilin? Tanto elogiato nei blog e gruppi Facebook di studenti, tra i vari effetti collaterali ne ha uno su tutti: può indurre depressione e insorgenza di istinti suicidari. Un effetto tra l’altro che si può instaurare subdolamente e lentamente e che potrebbe essere difficile ricondurre al farmaco e magari portare a un gesto sconsiderato. Alla luce di tutto ciò, anche se l’idea di prendere una pasticchetta e passare diritto privato o analisi due come fossero passeggiate di salute oppure finalmente sbaragliare quel compagno di corso secchione al primo banco può sembrare affascinante, è sicuramente più intelligente e vantaggioso a lungo termine di smettere di guardare i libretti altrui, ritagliarsi il proprio tempo, il proprio spazio e… Keep calm and study natural. In bocca a lupo a tutti per la sessione di settembre.