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Sognare nel Pleistocene

Immaginate di essere un uomo o una donna. Immaginate ora di essere uno dei primi esemplari di uomo o di donna che hanno abitato il pianeta all’incirca due milioni di anni fa. Alla luce della recentissima differenziazione del genere homo dal genere australopitechus, sareste delle creature dalle sembianze inevitabilmente scimmiesche, alle prese con l’apprendimento delle potenzialità e degli accorgimenti legati all’assunzione di una postura eretta. Immaginate di evolvere gradualmente, abbandonando quella porzione di mondo animale che avete condiviso con tutte le altre specie del creato, e di dirigervi verso l’anno 1969: avete lasciato questo pianeta con una navicella spaziale, e avete piantato una bandiera su un altro pianeta, viaggiando nello spazio.

Immaginate ora di addormentarvi. Lo avete fatto per milioni di anni. Immaginate di addormentarvi sotto la volta celeste, bellissima e luminosissima nel buio delle notti ancestrali. Immaginate di sognare. Lo avete fatto per milioni di anni. Immaginate ora di sognare per la prima volta nella storia dell’uomo, e di averne coscienza: qualcosa capita dietro le vostre palpebre, che sono chiuse, e qualcosa capita nel vostro corpo, che è addormentato. È incredibile. Siete tutto, e le vostre potenzialità sono illimitate.

Immaginate ora di svegliarvi. Avete appena vissuto l’esperienza più incredibile della vostra vita. Vorreste salire sulla montagna più alta della Terra e urlare al mondo che siete stati liberi di volare nell’aria assieme agli uccelli, liberi di esplorare gli abissi più profondi degli oceani, e di saltare altissimo tra le nuvole, prendendo i fulmini con le mani. C’è un però. Un però terribile: non avete gli strumenti per farlo. Forse, siete il primo esemplare di uomo che ha fatto esperienza della dimensione del sogno. È un qualcosa di mai accaduto sulla giovane Terra. Non avete un linguaggio che possa descrivere la portata degli eventi che avete visto susseguirsi all’ombra del sonno.

Decidete allora di riprovarci: vi rimettete sotto la volta celeste, e la guardate prima di chiudere gli occhi e rivivere quella fantastica esperienza. Non ci riuscite: per la prima volta nella vita degli uomini, guardate il nero telo della notte e i diamanti che lo decorano con gli occhi di chi ha sognato. La vostra esistenza ora si trova a miliardi di anni luce dalla vita che avete conosciuto prima che il vostro cervello fosse squassato dalla grandezza e dall’inafferrabilità del sogno, e mentre cercate di assicurarvi la sopravvivenza oscillando tra i morsi della fame, i brividi del freddo, il dolore di una morte, sperate che nelle notti sotto le stelle ci sia ancora la possibilità di diventare creature capaci di qualsiasi cosa.

Immaginate di realizzare per la prima volta che non vi è dato volare. Immaginate di realizzare al contempo che ciò che accade in modo inconscio durante il sonno può essere replicato in modo deliberato durante la veglia: se il vostro cervello – che ancora non sapete di possedere – proietta degli incredibili film ante litteram, significa che avete le potenzialità per pensare cose che non avete mai visto e sentito.

Immaginate di incontrare altri come voi, che hanno sognato, e che si sono resi conto, come voi, che potete sognare ad occhi aperti, e piegare il mondo secondo le esigenze. Siete la storia dell’uomo e la forma del mondo.

Immaginate di incontrare altri come voi, che hanno immaginato le cose a partire dalla prima riga. Siete la coscienza del vostro percorso e l’assurdità delle scelte compiute.

Marco Tumiatti

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La teoria della selezione naturale

“In un mondo di cambiamenti, i discenti erediteranno la terra, mentre i dotti troveranno loro stessi perfettamente adatti ad un mondo che non esiste più.” è una citazione di un filosofo americano, Eric Hoffer. Lo ammetto, per lungo tempo questa è stata solo una frase che suona bene per me perché inizialmente non ci avevo riflettuto tanto. Più tardi ho realizzato che è una realtà molto spesso dimenticata nel società odierna che non ha reso la più vita più facile, ma l’ha resa migliore.

Charles Darwin ha scoperto la teoria della selezione naturale, che sostiene che le specie che si evolvono sopravvivono. Potrebbe anche aver detto che “le specie che piangono e si lamentano di quanto sia sleale, si estinguono”, sebbene probabilmente non l’abbia detto. Oggi il mondo sta cambiando più velocemente che mai prima d’ora e questo è il motivo per cui è così cruciale. La più grande differenza tra le persone e le specie animali è che quest’ultime non evolvono se non posso evolvere, invece le prime non evolvono se scelgono di non farlo.
Guardiamo intorno. Sono sicuro che conoscete persone nella vostra vita che sono assolutamente indignate per il modo in cui il mondo si sta sviluppando ma non cercano soluzioni, ma piuttosto si lamentano e continuano a dire come sarebbe dovuto essere.

Io frequento una facoltà che ha una cultura di base della ribellione. Non la ribellione che potrebbe portare ad una scoperta e cambiare il mondo, ma il tipo che va in giro dicendo agli altri come cambiare il mondo. Per un periodo, ero coinvolto in questo ed anche in modo “attivo”, ma poi ho realizzato che questo non è come il mondo funziona. Certamente tutti i grandi cambiamenti richiedono un impegno di gruppo, ma la differenza principale è se il cambiamento è forzato o ispirato verso la creazione. Uno forzato non dura mai a lungo, ma quando il cambiamento è ispirato, allora c’è sempre qualcuno che prende il testimone quando viene passato.

Se i vostri genitori, il vostro capo, il governo, vostra moglie o marito hanno fatto qualcosa per cui non siete d’accordo e la vostra soluzione migliore è “farò un sacco di rumore finché non la cambieranno”, allora anche se dovesse cambiare, non sarebbe un cambiamento durevole, quindi ottimizzate, prendetevi delle responsabilità e fate qualcosa per creare quel cambiamento. Ci sono letteralmente milioni di persone in tutto il mondo che vorrebbero che il mondo cambiasse per loro senza essere preparati a cambiare loro stessi per prima cosa così che il mondo possa cambiare grazie a loro. Io credo che questo sia abbastanza per quel campo.

Ora cosa a che fare questo con i descenti e l’evoluzione? I più grandi cambiamenti del mondo di oggi sono sempre ispirati dagli individui, pionieri che hanno visto che c’era bisogno di fare qualcosa, quindi non hanno suonato il loro corno, ma sono andati a lavorare e hanno iniziato a creare qualcosa che potesse portare quel cambiamento nella vita (non far sì che gli altri lo facessero).

Questo tipo di cambiamenti mondiali invidivuali possono essere trovati in diverse tazze, religioni, generi o qualsiasi altra caratteristica o backgroud, perché rimane che mentre coloro che fanno agiscono, coloro che parlano continuano a parlare. Quindi cosa farete quando vi confonterete con una cambiamento? Prenderete le strade col cartello “TU sei il cambiamento che voglio vedere nel mondo” o rivaluterete, adatterete, evolverete e cambierete, per consentire agli altri di seguire il vostro esempio?

La scelta è sempre e per sempre la nostra.

Con amor (proprio),
Nejc