Sono le dieci di sera di cinque anni fa e forse anche prima, ma a me sembrano le tre, magari per colpa delle sei ore di jet lag o perché siamo tornati indietro nel tempo seguendo in aereo il tramonto del sole. La prima sensazione è l’aria calda che fatico a respirare, la prima immagine è una strada buia senza lampioni e un lungo porticato gremito di persone che giocano a scacchi, fumano, parlano, forse qualcuno balla: questa è Cuba e a prima vista un po’ mi spaventa. Continua a leggere

Ricchi e poveri di felicità – viaggio a Cuba
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