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Per conoscere la Sinistra Croata

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  • Presentati ai nostri lettori.

Zlatko Nikolić, 28 anni, da Zagabria, studente al corso di storia della Facoltà di Filosofia a Pola. Ho svolto temporaneamente diversi lavori manuali e attualmente ricopro l’incarico di Consigliere a rotazione per il partito della sinistra radicale Radnička Fronta (Fronte Operaio) nel Consiglio della Città di Zagabria.

  • Prima di parlare di Zagabria, della sinistra croata e altro, puoi elencarci quali sono i punti programmatici chiave del Fronte Operaio?

Il Fronte Operaio è nato nel 2014 ed è stato iscritto come partito nel 2015. Nasce come ampio fronte per mano di singoli individui di spicco della sinistra extraparlamentare, di piccoli gruppi di sinistra e di alcuni sindacalisti di lotta. Il Fronte Operaio si riconosce innanzitutto su posizioni anticapitaliste, nello specifico si intende la transizione della società nel socialismo. Altre istanze che sosteniamo includono soprattutto l’utilizzo della democrazia diretta nelle decisioni interne, una posizione esplicita e chiaramente antifascista e l’opposizione a quelle politiche mainstream neoliberali e liberali sostenute fino ad ora da quelle forze “civiche” che difendono lo status quo e che contribuiscono alla sempre più crescente disuguaglianza sociale.

  • Qual è la situazione a Zagabria e quali sono brevemente i problemi principali in città?

La città di Zagabria è la città più grande, con il più alto potenziale umano e economico, per questo motivo nella suddivisione del paese si considera come un’entità a sé stante. La città è gestita dal Sindaco tramite diversi uffici che funzionano come piccoli ministeri, sostenuti dal Consiglio Comunale, organo di rappresentanza e che tiene sott’occhio ciò che succede a Zagabria. I problemi sono molteplici e di grossa entità e su di loro potremmo scriverci un capitolo a parte, però il problema chiave è il Sindaco stesso che avendo stipulato un accordo con la destra nel Consiglio Comunale ha ottenuto la maggioranza. Maggioranza rafforzata dal sostegno incondizionato di criminali locali, magnati e imprenditori, tramite la quale gestisce la città in modo tutt’altro che trasparente. Una quantità enorme di soldi pubblici finisce in tasche private. L’altro problema è l’incapacità dell’opposizione di mettere fine alle metodiche poco democratiche di un singolo uomo che in più istanze hanno danneggiato in modo evidente la città, il bilancio e i cittadini. Se il Sindaco decide qualcosa, e solitamente questa decisione viene presa dietro a porte chiuse con qualcuno che potrà guadagnarci soldi o potere, allora non esiste altro organo istituzionale che possa fare da argine al di fuori del Consiglio Comunale. Consiglio che lo stesso Sindaco controlla appunto, tramite accordi con la destra e riposizionamenti dubbi da parte di consiglieri liberali in sostegno alla maggioranza. Il Sindaco di fatto detiene questo potere tramite una serie di casi giudiziari, allo stesso modo il partito che governa il paese esegue pressioni sul sistema giudiziario rendendo impossibile qualsiasi azione legale contro di lui. Si tratta della Hrvatska Demokratska Zajednica (Unione Democratica Croata) con cui il partito del Sindaco sostiene nel Parlamento e con cui ha più volte mostrato di collaborare nel Consiglio Comunale. Se vogliamo generalizzare la città di Zagabria è uno Stato dentro allo Stato, indipendentemente dal numero di cittadini, di area e di bilancio, e il cui Sindaco si comporta da sceriffo.

  • In merito a questo, quali sono gli obbiettivi del Fronte Operaio nel contesto zagabrese?

Come prima cosa, il Fronte Operaio non partecipa alle elezioni parlamentari con qualche vano sogno che con esse possa avvenire qualche cambiamento massiccio, perché riteniamo che la democrazia parlamentare sia solo un’imitazione della democrazia. È una cosa a cui ho già accennato, le decisioni vengono prese altrove e poi vengono semplicemente votate in parlamento. Nel Consiglio Comunale non esiste alcuna discussione sui singoli provvedimenti, perché la maggioranza rifiuta di confrontarsi e di rispondere all’opposizione. Tutte le decisioni che sono state prese fino ad ora e che si riflettono su centinaia di migliaia di cittadini zagabresi, non sono mai state prese come volontà di questi ma si scelgono persone che decidano per loro. E in questo caso, lo stesso Sindaco, decide non per tutelare gli interessi dei cittadini ma per fare gli interessi di quei piccoli gruppi di persone che ricambiano la sua generosità finanziandolo in vista delle successive elezioni. Noi riteniamo che l’intero sistema politico della Terra debba essere ridefinito in modo da spostare le decisioni a livelli politici più bassi e piccoli che per loro definizione sono più vicini al popolo stesso. Il Fronte Operaio partecipa nelle istituzioni per sfruttarli come canali mediatici, in quanto ci permette di spingere le nostre idee socialiste che fino ad adesso sono state eliminate dalle discussioni. Allo stesso modo entrando nelle istituzioni otteniamo una quota di bilancio tramite la quale ci finanziamo e che sfruttiamo per altri obbiettivi. Tutti i nostri Consiglieri che non sono in pessime condizioni economiche, donano la propria quota da Consigliere al partito.

  • Una delle notizie che è arrivata ai media italiani è quella del cambio di nome della Piazza dedicata al Maresciallo Tito, puoi descriverci un po’ cosa è successo lì?

Siccome la coalizione tra il Sindaco e il partito dell’Unione Democratica Croata mancava di un numero di consiglieri per avere la maggioranza, il Sindaco stesso ha dovuto sottostare ad un’alleanza con un gruppo di estrema destra, il quale richiedeva il cambio di nome della Piazza. Ora questo rapporto è cambiato perché il Sindaco ha cacciato via questo gruppo e ha riconsolidato la maggioranza “convincendo” un gruppo di consiglieri liberali di appoggiarlo e ora ha il sostegno di 26 consiglieri contro 25 dell’opposizione.
I cambi di nome a piazze e vie, come la distruzione di simboli e sculture antifasciste e socialiste è un processo che dura ormai dai tempi della secessione del paese dalla Iugoslavia. In Croazia sono stati danneggiati o distrutti oltre mille monumenti dedicati alla lotta contro il fascismo o a chi è morto per mano del terrore fascista durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui molti erano considerati di alto valore culturale e storico. L’estrema destra ha sempre agito sotto il patronato della sopracitata destra moderata dell’Unione Democratica Croata, cercando di rivisitare la storia e distruggendo qualsiasi conquista del periodo socialista in Iugoslavia, il motivo di queste azioni, riteniamo noi del Fronte Operaio, siano da attribuire al fatto che l’attuale élite politica ed economica non abbia conseguito alcuna conquista nell’attuale società se non quella di distruggere ciò che è stato conseguito nel periodo socialista. Sotto attacco sono anche gli ultimi pilastri dello stato sociale e ci aspetta l’annientamento della sanità, della scuola pubblica e della cultura. L’industria, le banche e il settore primario sono ormai da anni stati venduti e distrutti e anche l’infrastruttura pubblica sta lentamente passando in mano al capitale finanziario.

  • Ora parlaci un po’ della sinistra, quali sono le sue condizioni a Zagabria e quali a livello nazionale?

La sinistra è attualmente messa male, se escludiamo la forza liberale della “Socijal”demokratska Partija (Partito “Social”democratico) che in alcune istanze si è atteggiata più da destra della stessa destra. Infatti, è proprio questo partito in grossa parte colpevole della situazione attuale. Il Partito Socialdemocratico è l’erede della vecchia Lega dei Comunisti Croati, un po’ come il PD in Italia. Lo stesso partito ha intrapreso un cambio di rotta negli anni novanta come del resto quasi tutti i partiti della stessa specie che facevano parte dell’ex blocco socialista e comunista. Questo ha portato innanzitutto un cambio nelle politiche di visione internazionale ma anche economiche verso destra, con le quali il Partito Socialdemocratico ha impostato i periodi in cui è stato al Governo (2000-2003 e 2011-2016). Durante entrambi i mandati il Partito Socialdemocratico ha introdotto privatizzazioni selvagge e ha colpito duramente i diritti dei lavoratori, continuando quello che già avevano iniziato i precedenti governi dell’Unione Democratica Croata. In queste situazioni la sinistra non aveva un partito in cui riconoscersi e per questo ha dovuto costruire una propria piattaforma o un proprio partito tramite il quale poter agire. In questo modo è appunto nato il Fronte Operaio, come piattaforma per i lavoratori e le lavoratrici, i disoccupati, i pensionati, gli studenti (universitari e liceali), e per poter formare una proposta socialista, antisistema e anticapitalista.
Esiste un numero di partiti e iniziative di questo genere, ma sono tutte relativamente piccole. Proprio in questo momento siamo in coalizione con alcune di queste forze a livello locale a Zagabria dal 2017, e per la prima volta la sinistra ha ottenuto un buon risultato e per questo motivo la nostra coalizione “Blocco di Sinistra” nel Consiglio Comunale di Zagabria ha quattro consiglieri che sostengono in modo chiaro delle posizioni di sinistra. Allo stesso modo è successo ai livelli inferiori delle istituzioni cittadini, dove abbiamo diversi rappresentanti nei consigli di quartiere e per la prima volta nella Capitale è successo che ci fosse un consigliere proveniente da una forza dichiaratamente anticapitalista. Il Fronte Operaio ogni anno cambia il proprio consigliere comunale, infatti prima di me ci sono stati il compagno Mate Kapović, le compagne Miljenka Ćurković e Katarina Peović. Alla fine di quest’anno al posto mio verrà qualcun altro a sostituirmi nel mandato di rotazione.

  • Per quanto riguarda il contesto nazionale, sappiamo che le prossime elezioni sono quelle presidenziali e sappiamo che il Fronte Operaio ha una sua candidata, quanto sono importanti queste elezioni?

Il Fronte Operaio ha deciso tramite decisione assembleare di nominare come propria candidata la prof.ssa dr.ssa Katarina Peović per le prossime elezioni presidenziali che si terranno a fine di quest’anno. Abbiamo preso questa decisione pur essendo consci delle poche chance per avere un risultato di rilievo, perché così possano apparire le nostre proposte socialiste tra quelli che potremmo definire i circoli borghesi mainstream dei politici che provengono da partiti forti elettoralmente ma anche nei circoli dei magnati e criminali che si sono arricchiti con le politiche di privatizzazione. Allo stesso modo per la prima volta dopo la secessione dalla Iugoslavia, i cittadini della Croazia potranno votare per una candidata socialista che spenderà la sua campagna per gli emarginati, gli emigrati, i disoccupati e i bloccati (ndr. categoria di persone i quali conti sono bloccati). La stessa candidatura arriva come uno dei più grandi progetti dalla fondazione del Fronte Operaio per il quale dedicheremo forze e risorse per ottenere il miglior risultato possibile. Riteniamo che la stessa candidatura di Katarina possa essere utile per un nuovo processo di unificazione della sinistra, questa volta per le elezioni politiche che seguiranno l’anno prossimo.

Andrea Zamboni Radić

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Upoznajte Hrvatsku Ljevicu

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  • Ukratko se predstavi čitačima

Zlatko Nikolić, 28 godina, iz Zagreba, student povijesti na Filozofskom fakultetu u Puli. Povremeno zaposlen na različitim manualnim poslovima i trenutno obnašam dužnost rotacijskog zastupnika u Skupštini Grada Zagreba ispred radikalno lijeve partije Radničke fronte (RF).

  • Prije nego što krenemo o Zagrebu, hrvatskoj ljevici itd… možeš malo opisati koji su glavni stavovi Radničke Fronte?

Radnička fronta nastala je tijekom 2014. godine, a službeno registrirana kao politička partija u 2015. godini kao široko lijeva fronta i to od strane dijela istaknutih pojedinaca na ljevici koji su do tada djelovali izvan parlamentarno, od pojedinih malih lijevih grupacija i nekih borbenih sindikalaca. Radnička fronta stoji prvenstveno na pozicijama antikapitalizma odnosno na poziciji društvene transformacije u socijalizam. Neke druge politike koje se kod nas ističu je svakako direktnodemokratski unutarnji ustroj, beskompromisni stav oko antifašizma te suprotstavljanje i odmak od dosadašnje mainstream neoliberalne i liberalne politike ‘građanskih’ opcija koja čuvaju status quo u društvu i donose sve veću društvenu nejednakost.

  • Kakva je situacija u Zagrebu i koji su ukratko glavni problemi u Gradu?

Grad Zagreb je glavni i najveći grad s najvećim ljudskim i gospodarskim potencijalom pa se u teritorijalnoj podijeli zemlje uzima kao poseban entitet. Gradom upravlja gradonačelnik grada sa svojim gradskim uredima koja se ponašaju kao mala ministarstva za upravljanje uz posredstvo Gradske Skupštine kao predstavničkog tijela koje kontrolira ono što se u Zagrebu događa. Problemi su krupni i o njima bi se dala ispisati posebna crtica no trenutno goreći problem je sam gradonačelnik koji radi dogovora s desnom partijom u Gradskoj Skupštini ima većinu pa stoga upravlja gradom potpuno netransparentno uz masovna podilaženja lokalnim tajkunima, moćnicima i poduzetnicima. Ogroman javni novac se slijeva u privatne džepove. Drugi problem je i potpuna nemogućnost opozicije bilo kako stane na kraj da se nedemokratskim praksama jednoga čovjeka koje su u više slučajeva evidentno štetne i štetočinske po grad, proračun i stanovništvo grada. Ako je gradonačelnik nešto odlučio, a obično je nešto odlučeno iza zatvorenih vrata i u dogovoru s nekime kome će bilo kakva odluka donesti određen novac, moć ili utjecaj, onda ne postoji institucionalna mogućnost da se to spriječi osim u Gradskoj Skupštini, u kojoj isti kontrolira većinu radi različitih dogovora s desnicom, pretrčavanjem liberalnih zastupnika u njegovu većinu pod sumnjivim okolnostima itd. Gradonačelnik je to s cijelim nizom kaznenih optužnica, no partija na vlasti koja vrlo slično upravlja i državom vrši političke pritiske na pravosuđe te onemogućava sudstvu da mu stane na kraj. Radi se o HDZ-u s kojim je gradonačelnik sa svojom strankom u koaliciji i u državnom parlamentu, a odlično surađuju i u lokalnoj koaliciji u Gradskoj Skupštini. Ako ćemo generalizirati, grad Zagreb je država u državi s obzirom na veličinu, broj stanovnika i proračun Grada, a gradonačelnik se ponaša kao njen šerif na vlasti.

  • Vezano uz to koji su trenutno ciljevi Radničke Fronte u zagrebačkom kontekstu?

Prvenstveno, Radnička fronta ne ulazi u parlamentarnu borbu iz nekih velikih snova da će se preko parlamenta dogoditi neka krupna promjena, jer sustav predstavničke parlamentarne demokracije smatramo za samo imitaciju demokracije. To je nešto što sam već natuknuo, odluke se donose negdje drugdje, a u parlamentima se samo izglasavaju. U Gradskoj Skupštini o pojedinim odlukama nema niti rasprave jer pozicija odbija raspravljati i odgovarati na pitanja opozicije. Sve odluke koje se odnose na stotine tisuća stanovnika grada Zagreba nisu niti u jednom trenutku došle kao istinski odraz volje tih istih ljudi već se bira netko tko odlučuje za njih. A taj isti, u ovom slučaju gradonačelnik, gotovo redovito odlučuje ne u korist stanovništva, već u korist male interesne skupine koja mu njegovo dobročinstvo vraća u trenutku kada se treba napuniti kasa pred izbore. Mi smatramo da se kompletni politički sustav zemlje treba redefinirati i spustiti što više odluka i upravljanja na male razine i niža politička tijela koja su po svojoj definiciji bliža populusu samom.

Radnička fronta u političkim tijelima sudjeluje radi javne govornice kroz koju pokušavamo u političku sferu gurati socijalističke ideje koje su do sada bile potpuno izbrisane iz političkog i medijskog prostora. Isto tako ulaskom u politička tijela dobijemo i proračunskog novca kojime se financiramo i taj novac onda upotrebljavamo u druge svrhe. Svi naši vijećnici koji nisu u teškom financijskom stanju svoju naknadnu od sudjelovanja u vijećima doniraju partiji.

  • Jedna od vijesti što je došla do talijanskih medija je ona o promjeni imena Trga Maršala Tita u Zagrebu, možeš li nam malo opisati što se točno dogodilo?

Kako je lokalna koalicija između HDZ-a i gradonačelnikove stranke bila manjkava za napomenutu većinu u Gradskoj Skupštini, gradonačelnik je morao pristati na koaliciju s još jednom ekstremno desnom grupacijom čiji je jedini zahtjev bio micanje imena Trga Maršala Tita. Taj omjer se sada izmijenio jer je gradonačelnik tu grupaciju izbacio iz većine, no paralelno je uspio ‘nagovoriti’ nekoliko liberalnih političara da uđe u njegovu većinu te time ima omjer od 26 naspram 25 ruku u ovom lokalnom parlamentu.

Mjenjenje imena ulica i trgova, kao i devastacija antifašističkih i socijalističkih simbola i spomenika iz javnog prostora je proces koji traje još od secesije zemlje iz Jugoslavije. U Hrvatskoj je oštećeno ili uništeno više tisuća spomenika borcima protiv fašizma ili pak žrtvama fašističkog terora tijekom drugog svjetskog rata, od kojih su neki bili i s visokom kulturnom vrijednošću te priznati spomenici kulture i kulturna baština. Ekstremni desničari, koji su uvijek djelovali pod patronatom već navedenog ‘umjereno’ desnog HDZ-a, godinama rade na reviziji povijesti te uništavanju bilo kakvog pozitivnog naslijeđa socijalizma iz Jugoslavije, i to po stavu RF-a zato što se trenutačna polit-ekonomska elita nema čime u ovome društvu pohvaliti već samo destrukcijom već postignutog upravo u tom istom socijalizmu. Na udaru su i posljednji stupovi socijalne države, te nas čeka uništavanje socijaliziranog zdravstva, školstva i kulture. Industrija, banke i poljoprivreda su odavna prodani i uništeni, a i javna infrastruktura već polako prelazi u ruke krupnom kapitalu.

  • A sada malo o ljevici, kakva je situacija u Zagrebu, a kakva na nacionalnom nivou?

Ljevica u Hrvatskoj je na jako niskim granama, ako oduzmemo liberalnu ‘Socijal’demokratsku partiju (SDP) koja se u pojedinim trenutcima ponaša više ekonomski desno od same desnice. Upravo je SDP zaslužan za takvo stanje. SDP nasljednik je Saveza komunista Hrvatske, slično kao što je to PD u Italiji. Ista stranka provela je ogroman zaokret devedesetih godina kao i mnoge slične partije koje su pripadale bloku socijalističkih i komunističkih partija u Europi. To je prvenstveno dovelo do zaokreta domaće svjetonazorske politike i ekonomije udesno, a u čemu je i sam SDP sa svoja dva mandata (2000.-2003., 2011.-2016.) na vlasti i sudjelovao. Oba mandata SDP-a obilježile su privatizacije i udar na radnička prava stanovništva, čime su samo nastavili ono što su prethodne vlade iz HDZ-a činile. U takvoj situaciji ljevica nema neku stranku oko koje bi se okupila nego mora graditi nove stranke i nove platforme iz kojih će djelovati. Upravo tako je nastala i Radnička fronta, kao platforma radnika i radnica, nezaposlenih, umirovljenika te studenata i učenika, kako bi artikulirali socijalističke, antisistemske i antikapitalističke politike.

Postoji nekoliko takvih stranaka i inicijativa, no sve su još uvijek relativno male. Upravo smo koalicijom svih takvih na lokalnoj razini u Zagrebu 2017., po prvi puta za ljevicu ostvarili bolji rezultat, te naša koalicija Lijevog bloka u Gradskoj Skupštini Grada Zagreba ima četiri zastupnika koji beskompromisno stoje na pozicijama ljevice. Isto stoji i za niže razine u Zagrebu gdje imamo mnoštvo vijećnika u mjesnim odborima i gradskim četvrtima, a tada se za glavni grad po prvi puta od secesije Hrvatske iz Jugoslavije dogodilo da imamo gradskog zastupnika/icu koji dolazi iz redova otvorene antikapitalističke partije. RF rotira svoga zastupnika u Skupštini svakih nekoliko mjeseci, a ja sam došao iza druga Mate Kapovića, te drugarica Miljenke Ćurković i Katarine Peović. Krajem ove godine u rotacijski mandat umjesto mene dolazi netko drugi.

  • Što se tiče nacionalnog konteksta, znamo da su sljedeći izbori predsjednički i znamo da RF ima svoju kandidatkinju koliko su ti izbori važni?

Radnička fronta odlučila je Skupštinskom odlukom partije istaknuti svoju kandidatkinju prof.dr.sc. Katarinu Peović za predsjedničku kandidatkinju na idućim predsjedničkim izborima koji nam dolaze na kraju ove godine. To smo učinili prvenstveno svjesni u naše male šanse za zapaženiji rezultat, ali upravo iz razloga da se socijalističke politike napokon pojave i u mainstream krugu među buržoaskim političarima koji dolaze iz krugova moćnih stranaka ili pak krugova bliskim tajkunima koji su se obogatili u privatizaciji. Isto tako po prvi puta, od secesije Hrvatske iz Jugoslavije, stanovnici Hrvatske će imati mogućnosti glasati za socijalističku kandidatkinju, koja će svoju kampanju potrošiti pričajući o obespravljenima, iseljenima, nezaposlenima i blokiranima. Sama kandidatura dolazi kao najveći projekt RF-a od osnutka i angažirat ćemo znatne snage i sredstva u što bolji rezultat. Smatramo da sama kandidatura Katarine može doći kao jako dobar uvod u novo ujedinjavanje ljevice, ovaj puta za parlamentarne izbore koji nam dolaze po kalendaru iduće godine.

 

Andrea Zamboni Radić

C’era una volta un poeta: Kočo Racin

Nato a Veles nel 1908 con il nome di Kosta Apostolov Solev, è considerato uno dei padri della letteratura moderna macedone.
Non ebbe mai vita facile, figlio di un povero vasaio macedone, Apostolov Solev, per le condizioni in cui versava la sua famiglia fu costretto a 13 anni ad abbandonare la scuola e andare a lavorare all’officina del padre, quest’esperienza gli fece capire le condizioni misere e difficili in cui vivevano gli operai e gli artigiani macedoni, avvicinandolo al movimento comunista. Negli anni ’20, appena diventato adulto, si iscrisse al Partito Comunista Iugoslavo, salendo rapidamente nei ranghi e partecipando al IV Congresso del partito, nel 1928 a Dresda, come unico rappresentante macedone. Dopo una breve parentesi passata in carcere nel 1934, a causa della sua esposizione come militante, verrà espulso dal partito con l’accusa di “agire in maniera eccessivamente autonoma e indipendente” e nel 1941 dopo la capitolazione del Regno di Iugoslavia, scapperà in Bulgaria. Lì, lavorando come ferroviere a Sofia, conoscerà Kole Nedelkovski, esponente di spicco del Partito Comunista Bulgaro e una delle figure che più influenzerà la sua vita sia politica che letteraria. Dopo l’omicidio di quest’ultimo da parte della polizia bulgara, scapperà anche da Sofia, per ritornare a Skopje in Macedonia. Dopo l’ennesima sventura con la giustizia, questa volta quella nazista, deciderà di unirsi alla Resistenza Iugoslava. Il 13 giugno del 1943 morirà in circostanze poco chiare nei pressi di Kičevo.

Kočo Racin rappresenterà un punto di svolta per la letteratura macedone, tanto che con il saggio “Sullo sviluppo di una nuova letteratura” rivoluzionerà sia l’alfabeto macedone, ponendo le basi per quello contemporaneo, che i contenuti dei testi, indicando la necessità di riprendere temi folkloristici e antichi, riadattandoli a moderni temi sociali. Proprio in virtù di questo produrrà la poesia “Lenka” che è riportata qua sotto:

Откако Ленка остави
кошула тенка ленена
недовезена на разбој
и на наломи отиде
тутун да реди в монопол –
лицето и се измени
веѓи паднаја надолу
и усти свиа кораво.
Не беше Ленка родена
за тиа пусти тутуни!
Тутуни – жлти отрови
за гради – китки розови.Прва година помина
грутка в срцето и легна,
втора година намина
болест ја в гради искина.
Трета година земјата
на Ленка покри снагата.
И ноќе кога месечко
гроб и со свила виеше
ветерчок тихо над неа
жална и тага рееше:
„Зошто ми, зошто остана
кошула недоткаена?
Кошула беше даровна…“
Da quando Lenka ha lasciato
la camicetta di puro lino
incompiuta sul telaio
per andare con i suoi zoccoli
a selezionare tabacco alla fattoria,
il suo viso è cambiato,
le sopracciglia sono cadute
le sue labbra si sono tirate.Lenka non è nata
per quel maledetto tabacco!
Tabacco – veleno dorato
per i suoi seni – ghirlande rosa.

Il primo anno è passato
e un carico giaceva sul suo cuore,
il secondo anno è trascorso
e il male ha dilaniato i suoi seni,
il terzo anno la terra
ha coperto il corpo di Lenka.

La notte, quando la luna
avvolge di seta la sua tomba,
la brezza soffia su di lei
il suo triste dolore:
“Perché è rimasta
incompiuta quella camicetta?
Era la camicetta della tua dote…”

Andrea Zamboni Radić