Archivi tag: Lattasi

Perché in Asia non consumano latte e latticini?

Il lattosio è uno zucchero, un disaccaride, ossia una molecola formata da due monosaccaridi: il galattosio e il glucosio e si trova principalmente nel latte e nei suoi derivati, ma può essere aggiunto come additivo in alcune preparazioni alimentari. 

Sebbene il latte sia un alimento fondamentale nella dieta soprattutto in quella dei bambini, molte persone però non riescono a digerirlo e accusano disturbi di vario tipo: meteorismo, flatulenza, dolori addominali, diarrea e gonfiore.

L’intolleranza al lattosio è dovuta alla carenza di un enzima, chiamato lattasi, che come tutti gli enzimi ha il compito di facilitare l’assimilazione dei cibi rendendoli più semplici. Il lattosio per essere correttamente digerito deve prima essere scomposto nei due zuccheri semplici che lo compongono, ma le persone intolleranti producono quest’enzima in quantità insufficiente, quindi non avviene o avviene in parte la scissione dello zucchero e come conseguenza non riescono a digerire il lattosio.

L’intolleranza può essere genetica o acquisita. Se è genetica, l’organismo non è in grado di produrre l’enzima lattasi a sufficienza e il disturbo si manifesta in genere a partire dal periodo dello svezzamento. L’intolleranza al lattosio acquisita, invece, può insorgere a qualunque età e in età adulta si assiste ad una riduzione dell’attività della lattasi fino al 95% fino a portare ad un’intolleranza acquisita.

Quando si sospetta un’intolleranza al lattosio è consigliato fare il test del respiro chiamato anche breath test. Questo test serve a valutare la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata dopo aver ingerito il lattosio.  Dato che la fermentazione dello zucchero non digerito produce idrogeno che viene prontamente riassorbito dalle pareti intestinali ed eliminato con la respirazione, in caso di intolleranza al lattosio si osserverà un picco di concentrazione di idrogeno nell’aria contenuta nel “palloncino”. Non è un esame complesso, basta che venga somministrato del lattosio per via orale e dopo un certo lasso di tempo si inizia a soffiare dentro ad un “palloncino” ripetendo questa azione un certo numero di volte. Il medico, infine, valuterà l’andamento dell’idrogeno e diagnosticherà l’intolleranza.

La terapia per l’intolleranza al lattosio consiste semplicemente in una riduzione o nei casi più gravi anche nell’eliminazione di latte e latticini dalla dieta, che porterà alla scomparsa dei sintomi. Si consiglia di inserire alimenti ricchi di calcio che sostituiscano i latticini, come il cavolfiore, le mandorle, i legumi. Inoltre, non tutti i latticini sono da escludere perché nei formaggi stagionati come il parmigiano, molto lattosio viene perso durante la stagionatura e questo rende il formaggio più digeribile. Quindi, per evitare di star male, basta fare attenzione alla quantità di latte e derivati che si ingerisce.

In alcune popolazioni la carenza dell’enzima lattasi è genetica e l’intolleranza al lattosio è più diffusa, soprattutto in Asia, dove, nel Sud-est asiatico riguarda circa il 90% degli adulti, una percentuale altissima rispetto all’Europa. Avremo senza dubbio notato che in un ristorante asiatico non vengono mai serviti dei formaggi o latticini vari a tavola, anche se ultimamente in Italia si sta diffondendo la moda di modificare i piatti tipici della cucina asiatica aggiungendo dei latticini agli alimenti, come mettere il formaggio spalmabile nel sushi.

In realtà queste popolazioni molto lentamente hanno cominciato a introdurre i latticini nella loro dieta, anche se ancora in maniera occasionale. 

Gli asiatici, infatti sono molto incuriositi dalla cucina occidentale e stanno sperimentando i primi assaggi di formaggi come ad esempio il parmigiano che, appunto, è più facile da digerire. Anche la pizza con la mozzarella sopra che sta avendo un grande successo in Cina e piano piano queste nuove scoperte culinarie stanno modificando i gusti della popolazione, chissà magari ben presto anche nei ristoranti asiatici troveremo dei latticini accanto al tofu e alla soia!

Francesca Motta

FONTI:

https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/intolleranza-lattosio.html

Pubblicità