Archivi tag: Manifesto

Nonseilibero

Nonseilibero è un movimento nato dall’iniziativa di Giulia, Eugenia, Alma e Lorenzo durante un momento così delicato come il lockdown. Per la prima volta abbiamo capito cosa ci fosse dietro qualcosa che ti priva della tua libertà. Attraverso la rete abbiamo voluto creare tutto questo. L’intento è quello di mobilitare una comunità virtuale che tratti l’argomento del revenge porn da più prospettive. L’idea parte dall’esigenza di sensibilizzare gli utenti sul consenso e sulla sessualità in rete.
@nonseilibero vuole raccontarti che siamo tutelati, che il revenge porn è un reato e che tu puoi fare qualcosa per neutralizzare questi comportamenti violenti (perché sì, lo sono). Allo stesso modo ci piace anche raccontare dove siamo liberi: infatti il movimento in cerca di evidenziare anche elementi positivi del consenso in rete. Ci sono tante cose che possiamo fare online: basta essere tutelati e tutelarsi!

Sarebbe bello leggessi il nostro manifesto visitando il nostro sito.

Giulia Olivieri

Come La disillusione abbiamo aderito alla campagna, quindi è nostra premura pubblicare qui di seguito il manifesto:

“Lo scorso 3 aprile scoppia lo scandalo del gruppo Telegram Stupro tua sorella 2.0, una chat in cui quasi 50 mila persone ogni giorno scambiavano foto, contatti e video di ex fidanzate, mogli, amiche e talvolta figlie, naturalmente senza il consenso delle interessate. 

Da qui nasce il bisogno di reagire. 

Prende così vita #NonSeiLibero, un movimento la cui idea alla base è quella di evidenziare come alcuni comportamenti, oggi molto diffusi su internet, possano avere delle conseguenze (per sé e gli altri) e talvolta essere soggetti a penalizzazione. Il claim della campagna fa riferimento ad una limitazione della libertà proprio per ricalcare l’esistenza di policy e norme che regolano i social network e in generale quasi tutto il mondo virtuale; ma non solo, è infatti necessario ribadire come l’abuso di libertà e il suo uso sconsiderato possano intaccare il benessere mentale degli utenti che ne sono vittime. 

L’obiettivo è dunque quello di accogliere e riunire coloro che si occupano di queste tematiche da tempo sotto la bandiera dell’hashtag #NonSeiLibero, al fine di creare una rete che condanni atteggiamenti e comportamenti discriminatori e nocivi sul web—ma che al contempo sia promotrice di una cultura positiva e responsabile, anche e soprattutto nell’ambito della sessualità. 

Pensiamo infatti che sia utile creare una rete di informazione che non si occupi solo delle restrizioni e dei limiti ma che promuova anche le potenzialità e le libertà di un utente, di una persona. 

Pertanto, un’altra finalità del progetto è introdurre il concetto di un uso consapevole ed etico del web con l’intento di incentivare la messa in atto di comportamenti genuini e propositivi e di alleggerire l’assurda colpa che solitamente pesa sulle vittime di abusi virtuali. 

Questa è la ragione che ci ha spinto a voler lanciare una campagna di sensibilizzazione sul tema del revenge porn, portando la riflessione su quali comportamenti rientrano in questo fenomeno che, dal 2019, è stato disciplinato dall’art.612–ter del Codice penale. 

Il lockdown che ci costringe in casa in questo periodo, ha limitato drasticamente le relazioni umane, relegandole quasi integralmente alla sfera virtuale. Ci accorgiamo così di quanto internet, e in particolare i social, siano ormai parte del nostro mondo comunicativo e relazionale. Proprio in questo momento è importante riflettere su cosa significano le parole “consenso” e “fiducia” nella rete e del ruolo che ha nelle relazioni interpersonali, amorose, amicali e occasionali. Ognuno dovrebbe poter essere libero di vivere la propria sessualità come desidera ed è per questo che, dopo tali avvenimenti, è importante fermarsi per riflettere e discutere di questi temi. 

È dunque fondamentale sottolineare come il caso Telegram rappresenti solo una delle tante forme di abuso virtuale esistenti oggi: sintomi di una cultura ancora acerba che necessita di un cambiamento radicale e, proprio per questo, di un’ampia informazione a riguardo. 

Infine, ci teniamo a sottolineare la natura umana di questo progetto: #NonSeiLibero è il risultato della comunione di ideali e pensieri di un gruppo di giovani e proprio per questo non ha pretesa altra se non quella di parlare direttamente alle persone e far sì che il messaggio sia il più possibile diffuso e, perché no, accolto. 

Siete quindi invitati a firmare insieme a noi questo Manifesto non solo per condividere un post ma anche sostenere un’idea di cambiamento.”

Giulia Olivieri
Lorenzo Ritorto
Alma Novelli
Eugenia Jona

CONTATTI:

Sito: www.nonseilibero.it
Instagram: https://www.instagram.com/nonseilibero/

Pubblicità

Manifesto della Disillusione

280px-Flag_of_France.svg2000px-Flag_of_Spain.svg1000px-Flag_of_the_United_Kingdom_(3-5).svg

 

diṡilluṡióne s. f. [dal fr. désillusion, comp. di dés- «dis-1» e illusion «illusione»]. – Perdita di un’illusione o delle illusioni, disinganno: al contatto con la realtà, la d. è inevitabile. Diversamente da delusione, che ha valore più soggettivo, e indica il sentimento doloroso o comunque spiacevole di chi scopre a un tratto una realtà diversa dalle sue speranze o dalla sua aspettativa, la disillusione ha valore più oggettivo, indicando la cessazione, anche non traumatica, della possibilità di illudersi.                                                                               

La disillusione nasce come punto d’incontro di menti creative, delle quali intende raccogliere e riunire le idee e creare una cassa di risonanza che permetta di diffonderle. La redazione de La disillusione è composta da studenti universitari che orbitano attorno ai più svariati campi di interesse: dalla politica alla letteratura, dalla psicologia al cinema, dall’arte alle scienze naturali. Il leitmotiv del gruppo è la volontà di collaborare al fine di creare un progetto innovativo e inedito, esaltando la creatività individuale.

La disillusione ha accompagnato fin dalla prima giovinezza questa generazione, della quale questo progetto vuole essere manifesto.
Crisi economica, instabilità politica, cambiamento climatico, ascesa dell’individualismo, crollo delle ideologie: questo è il contesto in cui siamo cresciuti. La generazione che nel corso della Storia ha avuto il maggior numero di opportunità e mezzi a sua disposizione è stata privata della possibilità più grande: quella di illudersi.
“La laurea non serve a niente”, “non troverai mai lavoro”, “è inutile che vai a votare, tanto non cambia nulla”, “non sarai mai indipendente”: siamo sommersi quotidianamente da frasi simili, che con il tempo si sono trasformate in limiti autoimposti e in giustificazioni del fallimento. Sentiamo quindi la necessità di riemergere da questo mare apparentemente immobile e profondo, contaminato da incertezze e paradossi.
La soluzione non può che essere una sola: la sintesi di idee.

Perché dalla disillusione può e deve nascere qualcosa: la disillusione deve essere una presa di coscienza sullo stato delle cose, non una resa di fronte alle stesse.
Obiettivo e fine ultimo è, quindi, non solo la creazione di un giornale, ma soprattutto la condivisione di uno spazio che lasci a ogni autore la possibilità di esprimere liberamente la propria visione della realtà, attraverso contenuti di vario genere da un punto di vista critico o artistico. Pertanto tutte le produzioni de La disillusione hanno l’intento di esprimere, più o meno esplicitamente, un’idea propositiva e mai fine a se stessa.

La disillusione è l’agnosticismo della speranza.

  La redazione