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Dimenticando Auschwitz

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Ancora ricordo quello stagno. Mi ricordo di quando gli ho scattato una foto. E ricordo che mi era stato detto solo un momento prima che loro gettavano le ceneri in stagni come questo, nella terra intorno Oświęcim. Era una tranquilla e soleggiata mattina d’agosto sei anni fa ad Auschwitz-Birkenau. Ero con un gruppo di giovani tedeschi, studenti liceali e universitari, accompagnati da una donna bielorussa, che era sopravvissuta ai campi della morte da bambina, e lo staff di un sito commemorativo tedesco. Il giorno prima eravamo stati in quello che è chiamato “Stammlager”, o Auschwitz I, il primo campo ad essere costruito lì nel maggio 1940. Era più piccolo, e affollato. Siamo passati attraverso la famigerata porta con la frase “Arbeit macht Frei”. I campi erano pieni di gruppi di turisti, e sembrava più un’attrazione turistica che un luogo di commemorazione. Le persone non aiutavano: puoi fare foto quasi ovunque ad Auschwitz – tranne che nella camera a gas ricostruita, di fronte alla quale un cartello chiede di non fare fotografie per rispetto nei confronti dei molti che sono morti in queste stanze. Questo non ha fermato i flash mentre camminavamo. Certo, ci sono nonostante ciò immagini che non posso dimenticare di quel giorno. Nella mostra israeliana, il grande Libro dei Nomi pendeva dal soffitto, contenente 4.2 milioni di nomi. I mucchi di valigie su cui le persone avevano scritto il loro nome, che aspettavano di ritornare indietro. Ho riconosciuto un indirizzo familiare – c’era sopra la strada della mia scuola elementare, ad Amburgo. Altri mucchi: occhiali, cucchiai, scarpe ed infine: capelli. Continua a leggere

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Andra e Tatiana Bucci, bambine ad Auschwitz

Sabato 26 gennaio nella splendida Libreria Nuova Europa – I Granai le sorelle Andra e Tatiana Bucci hanno presentato il libro di testimonianze Noi, bambine ad Auschwitz, edito da Mondadori nella collana Strade Blu. Hanno partecipato all’evento anche il presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e uno dei curatori del testo, Stefano Palermo, il quale ha preso per primo la parola. Continua a leggere

Se questo è l’Uomo: il senso della Memoria

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. – art. 1 legge n. 211 del 20 luglio 2000.

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Non conosco

Arriverà un giorno in cui
Ia scanalatura delle generazioni
Porterà nella tomba
L’ultimo uomo, l’ultima donna
Garanti di queste sensazioni;

Ed è per voi che scrivo
-Con l’urlo taciuto-
Assumendomi
Un doveroso pegno
Scaturito dalla fortuna
Di essere in questo tempo:
Sapendo che
Non ne sarò degno. Continua a leggere

Se questo è l’Uomo: il senso della Memoria

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. – art. 1 legge n. 211 del 20 luglio 2000.

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