Ho in gola un abbandono Continua a leggere

Ho in gola un abbandono Continua a leggere
“Scrivo perché non ero dotato per il commercio, non ero dotato per lo sport, non ero dotato per tante altre, ero un poco…, per usare una frase famosa [di Sartre], l’idiota della famiglia… In genere chi scrive è uno che, tra le tante cose che tenta di fare, vede che stare a tavolino e buttar fuori della roba che esce dalla sua testa e dalla sua penna è un modo per realizzarsi e per comunicare.”
Così risponde Italo Calvino ad una delle tante domande a tema sul “perché scrivi?”, che personalmente da amici, ammiratori e giornalisti gli sono state poste nel tempo della sua vita.
Eppure, in questa dichiarazione in cui traspare un’idea di scrittura come ultimo salvagente per gli incapaci, si innalza, nella descrizione del mestiere dello scrittore, a toni bassi e quasi comici, un moto d’orgoglio accompagnato da un istinto indomabile e implacabile. Continua a leggere
Sono mancanza, difetto di un tempo da fuggitiva.